MILANO – L’acqua e la donna: entrambi i sostantivi sono femminili e, a parte questo, esiste un profondo legame che li lega, sin dalla notte dei tempi. La donna, infatti, viene vista come colei che crea la vita e la stessa cosa si può dire per l’acqua, che è fonte generativa di ogni essere. In occasione dell’8 Marzo, il World Women Day, la redazione di In a Bottle ha analizzato alcuni rapporti che si sono instaurati fra le donne e l’acqua.
Entrambe regalano la vita
L’acqua, dalla sorgente sino al mare, è in grado di cambiare la propria forma e di adattarsi ad ogni tipo di situazione. Questo percorso è molto simile a quello che intraprende una donna in fase di gravidanza: affronta i diversi “ostacoli” che incontra lungo i fatidici 9 mesi e muta il proprio aspetto mano a mano che la pancia cresce, fin quando, partorendo, dà vita ad una piccola creatura. È per questo motivo che potremmo dire che “l’acqua è donna”.
Il prezioso liquido è l’alleato perfetto per il benessere e la bellezza di una donna
L’acqua non porta benefici solo alla mamma ed al suo bambino, ma può essere considerata anche un’ottima risorsa per rimanere in forma. A questo proposito esistono delle acque minerali contenenti diversi sali minerali importanti per il nostro organismo, come per esempio quelle di Levissima +. Da una con l’aggiunta di calcio al gusto di verbena all’altra con potassio e gusto di mora, passando per Levissima + con aggiunta di magnesio e gusto di mela verde alla “Anti-oxidant” con zinco e sapore di ribes nero: dalla purezza dell’acqua minerale ne nasce una che contribuisce a favorire il proprio benessere.
Una corretta idratazione, comunque, è sempre da seguire: secondo quanto riporta un focus, realizzato dalla Mayo Clinic, le donne dovrebbero bere all’incirca 2 litri di acqua al giorno. Per tutti coloro che volessero invece avere dei dati più specifici, inoltre, si può tenere presente la seguente equazione:
30 ml x chilogrammi del peso corporeo
Il risultato, in millimetri, definirà nel dettaglio quanta acqua si deve bere durante una giornata, anche se bisognerà tener conto del tipo di lavoro svolto e se si è fatta, o no, dell’attività fisica. In caso di risposta positiva, a seguito del dispendio di energie, il quantitativo sarà più alto.
di Salvatore Galeone
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