MILANO – Gli esperti concordano che i ragazzi di età scolare, rispetto agli adulti, hanno un metabolismo basale più elevato e di conseguenza un maggior fabbisogno idrico per chilo di peso corporeo. I giovani tra gli 11 e i 14 anni dovrebbero consumare almeno 1,5 litri di acqua al giorno ma spesso non ci riescono perché a questa età non riconoscono precocemente il senso della sete. Ecco perché è importante favorire e incoraggiare la corretta idratazione a partire dai banchi di scuola.
Lo studio
A proposito di scuola, una ricerca inglese ha confrontato il consumo di acqua da parte dei giovani studenti in tre realtà scolastiche diverse, dimostrando che i valori di disidratazione sono risultati dimezzati (45%) nella scuola che lasciava portare acqua in classe, consentendo anche di tenere la bottiglietta sul banco.
Viceversa, nelle scuole in cui l’accesso all’acqua è stato limitato solo all’intervallo e a pranzo, i ragazzi consumavano il 90% di acqua in meno rispetto a coloro che potevano regolarmente bere durante la giornata.
L’idratazione a scuola
Si tratta di percentuali elevatissime, considerando che una lieve disidratazione, con perdita dell’1% di peso corporeo, può portare a una diminuzione della concentrazione e delle performance cognitive quali memoria a breve termine e attenzione nei bambini.
Recentemente è stato inoltre provato che il rendimento scolastico è migliore tra gli studenti che risultano correttamente idratati. Ampi studi dimostrano infine come uno stato di disidratazione anche lieve, possa favorire una riduzione della concentrazione e dell’attenzione a ogni età e in tutte le situazioni, anche sul luogo di lavoro, e possa influenzare negativamente l’umore.
di Salvatore Galeone
29 novembre 2018
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