MILANO - Quando una donna è in stato di gravidanza o allattamento, il fabbisogno idrico è più alto rispetto al solito; infatti l’acqua è necessaria per formare il liquido amniotico che circonda il bambino, sostenere l’aumento del volume del plasma sanguigno e la produzione di latte materno.
Così come è importante evitare la disidratazione in gravidanza, un corretto consumo di acqua risulta fondamentale anche durante il periodo dell’allattamento: basti pensare che circa l'85% del latte materno è composto da acqua.
Un regime alimentare salutare e una corretta idratazione per la donna che allatta devono andare di pari passo con uno stile di vita sano: il movimento, insieme ad un corretta alimentazione, favorisce la corretta nutrizione del lattante e consente alla madre di recuperare la forma dopo il parto.
Quanta acqua bere in allattamento
Secondo la Sinu (Società Italiana Nutrizione Umana) l'assunzione adeguata di acqua (ml/die) per le donne incinta è di 2700 ml/die, circa 13 bicchieri al giorno. Si stima infatti che durante l’allattamento una mamma assuma circa 700 ml di acqua in più rispetto a quanto si beve normalmente al giorno. Inoltre, una maggiore presenza di acqua all’interno dell’organismo della donna rende il latte fluido e quindi più facilmente assorbibile per il bambino.
Per una neomamma bere il giusto quantitativo di acqua è indispensabile per la produzione di latte materno. Tuttavia, bere molto o più del necessario non contribuisce ad aumentare la produzione di latte. Solitamente, una donna che allatta avverte subito lo stimolo della sete quando inizia la poppata, per cui basta avere sempre una bottiglietta d’acqua vicino a sé per soddisfare in tempo reale il suo fabbisogno d’acqua.
Quale acqua bere quando si allatta
Nella donna durante l’allattamento aumenta il fabbisogno di alcuni nutrienti, in particolare di magnesio e calcio, quest’ultimo un minerale fondamentale per mantenere e proteggere la struttura fisiologica e la funzionalità ossea della donna.
Per questo, quando si allatta è consigliato bere un’acqua oligominerale, povera di sodio ma ricca di magnesio e calcio, e con una concentrazione di nitrati che non deve superare i 10 mg/l. Le stesse caratteristiche in pratica del tipo di acqua indicata per i neonati.
Cosa deve mangiare la mamma che allatta
Secondo la Società Italiana di Nutrizione Umana, nella donna durante allattamento avviene un incremento del fabbisogno di circa 330 Kcal/die, la maggior parte delle quali deve essere fornita dalle proteine; è leggermente in aumento anche il fabbisogno di vitamina C.
Nella pratica questo può essere ottenuto aggiungendo alla propria alimentazione quotidiana un bicchiere di latte parzialmente scremato o un vasetto di yogurt, 50g di pane integrale, una porzione di frutta (prediligendo quella ricca di vitamina C) ed aumentando un po’ la porzione di secondo piatto o introducendo un condimento a base proteica per la pasta (es. 50 g di pesce o di formaggio).
Per raggiungere il corretto fabbisogno idrico quotidiano, è importante per una neomamma consumare cibi ricchi di acqua attraverso alimenti di origine vegetale. Cibi ricchi di acqua come zuppe, stufati, yogurt, centrifughe ed estratti di frutta e verdura possono infatti contribuire a completare l'assunzione di acqua totale necessaria.
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Di Salvatore Galeone