MILANO – Le etichette delle acque minerali contengono un numero notevole di informazioni per permettere al consumatore di scegliere la tipologia d’acqua più adatta ai suoi bisogni. Tra le varie informazioni possiamo osservare quella riguardante la misura della conducibilità dell’acqua alla temperatura di 20°C.
Ma cosa indica questa voce? Quali sono i valori ottimali? Scopriamo come si misura questo parametro e qual è il suo valore nei vari tipi di acqua.
Cos'è la conducibilità elettrica dell'acqua e come si misura
Per conducibilità elettrica o conducibilità elettrica specifica dell'acqua (k) si intende la capacità del fluido di condurre corrente. Si misura in unità micro Siemens per cm (μScm-1) o per metro (μSm-1) ed è legata alla quantità di sali (ioni) presenti in soluzione nell’acqua: quando il livello di sale diminuisce, si abbassa anche la conducibilità.
Il valore di conducibilità elettrica dell’acqua aumenta in maniera proporzionale all’aumentare della presenza di Sali minerali nell’acqua. La misura della conduttività dell’acqua, quindi, costituisce un metodo indiretto ed approssimato per ricavare il residuo fisso di un'acqua.
Conducibilità dell'acqua in bottiglia, come leggere i valori sull'etichetta
Oltre a residuo fisso e pH, tra i vari parametri presenti nell’etichetta di un’acqua in bottiglia troviamo quello relativo alla conducibilità elettrica dell’acqua. La maggior parte delle acque minerali commercializzate presenta conducibilità elettrica compresa fra 100 e 700 µS/cm. Secondo la normativa vigente (D.Lgs. 31/2001), il valore della conducibilità nelle acque in bottiglia destinate al consumo umano non deve superare i 2500 μScm-1.
Conducibilità dell'acqua potabile o del rubinetto
L’acqua che viene erogata dai rubinetti per legge non può avere un contenuto elevato di sali minerali. Dai valori di parametri analitici di norma registrati nelle zone centrali delle più grandi città italiane dal Ministero della Salute, la conducibilità elettrica dell’acqua potabile del rubinetto si attesta all’interno di un range che oscilla tra i 241 e i 1176 µS/cm. Inoltre, secondo il Decreto Legislativo 31/2001, la conducibilità dell’acqua del rubinetto non deve superare i 2.500 μS/cm.
Conducibilità dell'acqua di mare e della piscina
Per via della grande quantità di sali, principalmente cloruro di sodio (NaCI), l’acqua di mare può contenere 35.000 mg/l di solidi disciolti. La conducibilità elettrica di cui è dotata l'acqua di mare è pari a 500 µS/cm.
La conducibilità dell’acqua della piscina, il cui livello di materiali disciolti (Sali minerali, sostanze chimiche e altri elementi) raggiunge i 1.000 mg/l, può arrivare a un valore compreso tra i 1.200 - 1.700 μS/cm. Quando l’acqua della piscina supera questo parametro si definisce “acqua stanca” e può provocare problemi come la riduzione dell’efficacia del disinfettante, l’aumento della torbidità, le incrostazioni e la corrosione delle parti metalliche.
Differenza tra durezza e conducibilità dell’acqua
I valori di durezza e conducibilità elettrica rappresentano dei parametri importanti, in particolar modo per analizzare lo stato di salute degli impianti, sia esistenti che di nuova realizzazione.
La durezza è l’indice che esprime il contenuto di bicarbonati di calcio e magnesio disciolti nell’acqua .
La conducibilità elettrica deriva invece dalla concentrazione ionica e fornisce una chiara stima delle sostanze dissociate presenti all’interno del fluido.
I due parametri non sono direttamente correlati, ma è facile notare come ad una diminuzione della conducibilità elettrica corrisponda di conseguenza ad una diminuzione anche la durezza dell’acqua trattata.