Disidratazione e anziani: sintomi, effetti e principali conseguenze

Rischi e pericoli della disidratazione per gli anziani

Le persone in età avanzata sono più esposte al rischio di essere disidratati. Ecco alcuni utili consigli per prevenire la disidratazione negli anziani.

MILANO – Il 1° ottobre si celebra la Giornata Internazionale delle persone anziane. Tutelare e prendersi cura degli anziani, detentori di quel prezioso patrimonio fatto di conoscenze ed esperienze, è indispensabile per garantire alla società un presente ed un futuro migliore. La salute delle persone in età avanzata passa anche da una corretta idratazione. Essa può portare benessere e migliorare qualità della vita agli anziani, consentendo loro un uso ridotto di farmaci e prevenendo le malattie. La British Nutrition Foundation ha pubblicato uno studio incentrato sul rischio disidratazione negli anziani, analizzandone cause e possibili rimedi.

Cos’è la disidratazione

Con il termine disidratazione si indica la carenza di acqua nell'organismo dovuta ad un insufficiente apporto idrico. Essa può essere causata da un regime alimentare non corretto o da perdite eccessive di liquidi corporei, dovuti per esempio ad un’eccessiva sudorazione, all’alta temperatura ambientale, a stati di vomito o diarrea.

Disidratazione negli anziani: i sintomi

segni di disidratazione nelle persone in età avanzata includono:

  • secchezza della bocca, delle labbra e della lingua: tra i segnali della poca presenza di liquidi nell’organismo troviamo la poca salivazione della bocca, la secchezza della pelle e delle mucose.
  • occhi infossati: uno dei segnali più visibili di un’insufficiente presenza di acqua nel corpo sono gli occhi infossati.
  • pelle secca e anelastica: la secchezza della pelle è dovuta principalmente ad una condizione di disidratazione della cute che, a sua volta, comporta una perdita di elasticità e plasticità. Quando si è disidratati, la pelle può presentarsi squamosa, screpolata e ruvida, dal colorito spento.
  • sonnolenza: la mancanza di energia e la conseguente stanchezze e sonnolenza è spesso collegata all'assenza di liquidi nel corpo dell’anziano.
  • confusione o disorientamento e vertigini: la tendenza ad avere stati confusionali, mancanza di orientamento e vertigini possono essere indicatori di disidratazione nell’anziano.
  • pressione sanguigna bassa: la pressione sanguigna è la forza che il sangue esercita sulle pareti delle arterie e delle vene. In caso di disidratazione, la pressione arteriosa può scendere.

La disidratazione è indicata anche con una produzione di urina ridotta e più concentrata. Come regola generale, il colore delle urine può essere un'utile guida; l'urina che è inodore e di colore pallido indica generalmente una buona idratazione, l'urina dall'odore intenso e scuro è un sintomo comune di disidratazione.

Gli effetti della disidratazione negli anziani

Anche una lieve disidratazione influisce negativamente sulle prestazioni mentali e aumenta la sensazione di stanchezza. Le funzioni cognitive interessate includono memoria, attenzione, concentrazione e tempo di reazione. Le complicazioni comuni associate alla disidratazione includono anche bassa pressione sanguigna, debolezza, perdita di peso corporeo, vertigini e aumento del rischio di cadute. Inoltre, gli individui scarsamente idratati hanno maggiori probabilità di sviluppare piaghe da decubito e malattie della pelle. Quando l'assunzione di liquidi è ridotta, aumenta il rischio di infezioni del tratto urinario: un'idratazione inadeguata è una delle principali cause di danno renale acuto.

Tra le conseguenze della disidratazione nelle persone in età avanzata troviamo:

  • Mal di testa: la scarsa idratazione del nostro organismo può portare a emicranie, nevralgie e mal di testa. Il cervello, a causa della mancanza di liquidi, può contrarsi al punto da separarsi dal cranio, causando dolore alla testa.
  • Crampi muscolari: i crampi muscolari si verificano a causa della carenza del corretto volume di sangue che dovrebbe raggiungere i muscoli del corpo i quali, di conseguenza, si irrigidiscono provocando lo spasmo muscolare.
  • Aumento temperatura corporea: a causa della mancanza di liquidi, l’organismo può non essere più in grado di raffreddarsi. Per questo motivo la temperatura corporea può aumentare fino a raggiungere valori pari a 42º.

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Fattori di rischio per la disidratazione negli anziani

Le persone anziane sono più esposte alla disidratazione a causa di cambiamenti fisiologici nel processo di invecchiamento; ciò può essere complicato da alcuni stati di malattia e fragilità mentale e fisica. I cambiamenti legati all'età includono una ridotta sensazione di sete, più frequente in quelli nelle persone con Alzheimer o che hanno subito un ictus. Anche la ridotta funzionalità renale è un fattore di rischio: i reni svolgono un ruolo vitale nella regolazione dei fluidi, ma la loro funzione si deteriora con l'età e la risposta ormonale alla disidratazione (che è fondamentale per l'equilibrio dei liquidi) può essere compromessa.

La probabilità di disidratazione può anche essere esacerbata da farmaci inclusi diuretici e lassativi. È importante sottolineare che l'incontinenza predispone alla disidratazione poiché le persone possono limitare l'assunzione di liquidi. Inoltre, la scarsa assunzione di liquidi può essere correlata all'incapacità di nutrirsi in modo indipendente e alla scarsa disponibilità e accesso a bevande e acqua. Ciò può essere aggravato nel contesto dell'assistenza residenziale da una formazione inadeguata del personale e dalla mancanza di consapevolezza dell'importanza dell'idratazione. Altri fattori di rischio sono vomito, diarrea e sudorazione importante (specialmente nel periodo estivo).

Come prevenire la disidratazione

Secondo i ricercatori, esistono diversi modi per aiutare le persone anziane a ridurre il rischio di disidratazione. È fondamentale riconoscere quando la persona anziana non beve abbastanza, intervenendo ancor prima che essa avverta il senso della sete, e aiutarla a bere di più. Secondo lo studio, le strategie per aumentare l'assunzione di liquidi includono l'identificazione e il superamento delle barriere al bere, come la preoccupazione di non raggiungere il bagno in tempo, l'incapacità fisica di preparare o raggiungere bevande e la riduzione del bere e del piacere sociale. Può essere inoltre utile aumentare la scelta e la disponibilità di bevande e il tipo di contenitori in cui vengono servite.

Tra le buone pratiche da adottare per incentivare una corretta idratazione nell’anziano, è possibile proporgli di bere tisane, tè, succhi di frutta senza zucchero, infusi e preparati gustosi, come ad esempio centrifugati. Per favorire una corretta idratazione nelle persone anziane è molto importante inoltre intervenire all’interno del suo regime alimentare: ad esempio, è possibile aiutarli a seguire una dieta bilanciata e introdurre nei pasti alimenti ricchi di liquidi come frutta e vegetali, e anche brodo, vellutate e creme di verdura.

Quanto deve bere una persona anziana?

La ridotta percezione del senso della sete può creare problemi in un organismo che già di per sé è fisiologicamente disidratato; per questo motibo gli esperti consigliano agli anziani di bere ogni giorno oltre 2 litri di acqua, indipendentemente dalla sete che avvertono.

Idratazione e anziani nelle case di cura

Per quanto riguarda gli anziani che si trovano nelle case di cura residenziali, uno studio dell’Università del Cambridge ha rilevato che la prevenzione della disidratazione nei residenti in case di cura per anziani è multifattoriale. Il personale medico e di cura e gli assistenti devono essere formate consapevoli delle cause della disidratazione nelle persone anziane e capire come mantenere un'adeguata idratazione e riconoscere i segni ei sintomi della disidratazione.

Ecco alcuni consigli per una corretta idratazione negli anziani:

  • Determinare un obiettivo personalizzato di assunzione giornaliera di acqua; concedere una bottiglia d’acqua piena sempre a disposizione;
  • Assicurarsi che l'acqua sia fresca e abbia un aspetto gradevole, magari aggiungendo qualche fetta di limone o arancia o cubetti di ghiaccio;
  • Offrire liquidi regolarmente durante il giorno e in occasione di eventi di routine come prima della fisioterapia o di altre attività o turni di farmaci;
  • Offrire una varietà di liquidi caldi e freddi; fornire assistenza per bere, se necessario, come tazze speciali.

Infine, secondo gli esperti un utile escamotage può essere anche quello di incoraggiare gli anziani a mangiare cibi in parte liquidi come frutta, yogurt, creme e zuppe.

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Bibliografia:

Dehydration in the elderly, British Nutrition Foundation; March 2014

Effectiveness of external factors to reduce the dehydration risk in older people living in residential care: a systematic review. D. Bunn, O. Jimoh, S. Howard-Wilsher and L. Hooper; August 2013

Di Rossella Digiacomo

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