Rischio disidratazione anche d’inverno: come combatterlo

Rischio disidratazione anche d’inverno: come combatterlo

Anche in inverno il rischio di disidratarsi è reale, sebbene meno evidente. Scopri come prevenire e combattere la disidratazione durante la stagione invernale

MILANO - Durante i mesi invernali, la percezione della sete diminuisce e spesso si sottovaluta l'importanza di mantenere un'adeguata idratazione. La disidratazione invernale, se non affrontata, può causare stanchezza, mal di testa, crampi muscolari e, nei casi più gravi, complicazioni che coinvolgono il sistema cardiovascolare e i reni. Per proteggere il corpo, quindi, è fondamentale prestare attenzione ai segnali che ci invia e adottare misure per prevenire questa condizione.

I rischi della disidratazione in inverno

Quando l'assunzione di liquidi non compensa queste perdite, si possono manifestare sintomi che variano da lievi a gravi. Nei casi più lievi, la disidratazione causa stanchezza, difficoltà di concentrazione, pelle secca e labbra screpolate. Tuttavia, la disidratazione cronica può avere effetti a lungo termine, tra cui la riduzione dell'elasticità della pelle, problemi digestivi e affaticamento generale. Nei casi più gravi, può portare a insufficienza renale, alterazioni nella pressione sanguigna e complicazioni cardiache

Le cause più comuni della disidratazione nei mesi freddi

Ci sono diverse cause alla base della disidratazione durante l’inverno, molte delle quali legate al clima e alle abitudini quotidiane. Una delle principali è la ridotta percezione della sete: con temperature più basse, il corpo non invia segnali chiari per richiedere acqua, portando a una ridotta assunzione di liquidi. Questo fenomeno è accentuato dal fatto che in inverno si consumano meno bevande rinfrescanti. 

L’aria secca rappresenta un altro fattore chiave. I riscaldamenti interni e il vento freddo all’esterno asciugano rapidamente la pelle, aumentando la perdita di umidità senza che ce ne rendiamo conto. Inoltre, l'uso di abbigliamento pesante e impermeabile può causare una sudorazione non percepita, soprattutto durante le attività fisiche. 

Un altro aspetto importante è il cambiamento delle abitudini alimentari: nei mesi freddi si consumano spesso cibi più ricchi di calorie, meno ricchi di acqua e cibi grassi, riducendo l’apporto idrico complessivo.

Sintomi e segni della disidratazione da monitorare

Riconoscere i sintomi della disidratazione in inverno è essenziale per intervenire tempestivamente. I segnali iniziali includono bocca secca, sete persistente (anche se meno pronunciata), pelle e labbra secche. Si possono manifestare anche mal di testa, vertigini e una sensazione di stanchezza costante, che possono essere facilmente confusi con i sintomi del freddo o di altre patologie stagionali. La minzione ridotta e di colore scuro è uno dei segni più chiari che il corpo ha bisogno di liquidi. Nei casi più gravi, possono comparire confusione mentale, aumento del battito cardiaco e difficoltà di concentrazione.

Rischi specifici per la salute

La disidratazione può influenzare diverse funzioni corporee. Durante l'inverno, uno dei rischi maggiori è rappresentato dal peggioramento delle condizioni cardiovascolari, poiché la riduzione dei liquidi nel sangue rende il cuore meno efficiente nel pompare. Anche i reni possono essere messi a dura prova, con un rischio aumentato di calcoli renali o infezioni delle vie urinarie. Un altro rischio specifico è la compromissione del sistema immunitario: un corpo disidratato ha meno capacità di combattere le infezioni stagionali, come raffreddori e influenze. Inoltre, la pelle secca e screpolata può diventare un terreno fertile per irritazioni e infezioni. Nei bambini, la disidratazione può manifestarsi rapidamente con sintomi gravi, come letargia e irritabilità; mentre negli anziani aumenta il rischio di perdita dell’equilibrio, cadute e complicazioni croniche.

Come prevenire la disidratazione invernale

Prevenire la disidratazione durante i mesi invernali richiede consapevolezza e abitudini sane. La regola fondamentale è bere regolarmente, anche in assenza di sete. È consigliabile consumare almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, includendo anche bevande calde come tisane leggere o acqua con limone, che possono essere piacevoli nei mesi freddi. Integrare la dieta con cibi ricchi di acqua, come zuppe a base di verdure, frutta fresca di stagione (come arance e kiwi) e verdure a foglia verde, aiuta a mantenere un buon livello di idratazione. È importante evitare bevande alcoliche e caffè in eccesso, poiché hanno un effetto diuretico che può aumentare la perdita di liquidi.

Un altro accorgimento utile è umidificare gli ambienti domestici. L’uso di umidificatori o semplicemente posizionare contenitori d’acqua vicino ai termosifoni può ridurre la secchezza dell’aria, aiutando il corpo a mantenere la propria idratazione naturale. Per chi pratica attività fisica all’aperto, è importante portare con sé acqua o bevande isotoniche e bere regolarmente, anche se la sensazione di sete non è forte.

Infine, prestare attenzione ai segnali del corpo è fondamentale: se si notano sintomi di disidratazione, è importante agire subito. Nei casi più gravi o persistenti, è consigliabile consultare un medico per valutare eventuali trattamenti specifici.

Fonti:

 

Di Valentina Toschi

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