Recuperare subito il giusto equilibrio idrico garantisce uno stato di salute ottimale
MILANO - Si definisce disidratazione la carenza di acqua nell'organismo, causata da un insufficiente apporto di liquidi attraverso bevande (70-80%) ed alimenti (20-30%). E’ stato ampiamente dimostrato quanto essa possa implicare gravi conseguenze sullo stato di salute degli individui.
RISCHI - La disidratazione, pur non intenzionale, oltre che produrre stress, ma anche alcune particolari patologie. Numerosi studi, spiega l’European Hydration Institute, hanno mostrato un’associazione – anche se non in rapporto di causa/effetto – tra l’apporto idrico e alcuni disturbi di natura cronica. fibrosi cistiche, infezioni alle vie urinarie, iperglicemia, cardiopatia coronarica, infarti, ipertensione e disturbi dentali. Il giusto apporto idrico può essere quindi un valido aiuto nel contrastare questi gravi disturbi.
LE CATEGORIE DEBOLI - Le persone anziane, così come i più piccoli, costituiscono i soggetti più a rischio di disidratazione. Essa negli individui di età avanzata costituisce infatti una delle più frequenti cause di ricovero ospedaliero; i bambini invece risultano soggetti particolarmente delicati poiché spesso affetti da episodi di gastroenterite con attacchi di vomito e diarrea.
CONSIGLI UTILI - Per compensare le perdite d’acqua e mantenere un corretto livello di idratazione è necessario apportare la giusta quantità di acqua al proprio organismo. La sete è sicuramente uno dei segni indicatori della stato di idratazione corporea, tuttavia con l’avanzare dell’età questo stimolo si attenua. Oltre alla raccomandazione di bere in qualunque circostanza, a tavola o in qualunque altro momento della giornata, è raccomandato anche monitorare il proprio stato di idratazione: per farlo un buon metodo può essere quello dell’osservazione del colore delle proprie urine.
aggiornato il 13 giugno 2013