MILANO – La potenza sprigionata dall’acqua che diventa luce, il lavoro dell’uomo al servizio del territorio e della città insieme al potere dell’energia che illumina il mondo emergono prepotentemente dalle foto scattate nel corso di un secolo dai fotografi chiamati ad immortalare una stagione epica e irripetibile, di cui ancora oggi godiamo i frutti. Questo è il cuore della mostra Acqua e Luce, Un secolo di energia rinnovabile per lo sviluppo del territorio, ospitata dal 21 maggio 2015 e per tutta la durata di Expo negli spazi della Casa dell’Energia e dell’Ambiente: un centinaio di scatti inediti provenienti dall’archivio storico di Fondazione Aem – Gruppo A2A che ripercorrono le tappe dello straordinario processo di innovazione messo in atto a partire dai primi del Novecento dall’Azienda Elettrica Municipale grazie allo sviluppo dell’energia idroelettrica a Milano e nel territorio valtellinese.
I significati della mostra fotografica
Un viaggio lungo tutto il Novecento fra la Valtellina e Milano sulla via dell’energia idroelettrica. Partendo dalle montagne, dove l’acqua scorre purissima, passando fra le dighe che ne incanalano il corso e le centrali che la trasformano in energia, fino ad arrivare a Milano. È in quest’energia nata lontano dai territori urbanizzati, fra le alte vette della Lombardia, che Milano troverà infatti le risorse necessarie non solo per illuminare i luoghi simbolo della città, celebrare i grandi avvenimenti e successivamente dare luce alle periferie, ma anche per crescere come metropoli e diventare la capitale economica e industriale del nostro Paese. Fra gli autori della rassegna alcune grandi firme della fotografia italiana storica e contemporanea: Vincenzo Aragozzini, Antonio Paoletti, Guglielmo Chiolini, Gianni Berengo Gardin, Luigi Bussolati e Francesco Radino.
Acqua, territorio e innovazione
Secondo Alberto Martinelli, presidente di Fondazione Aem – Gruppo A2A «la selezione proposta intende raccontare per immagini una storia centenaria dove innovazione tecnica, buona gestione e interesse pubblico sono state le solide fondamenta di uno dei più virtuosi processi di modernizzazione nel nostro Paese in campo energetico». Prosegue sottolineando che «è d’obbligo inoltre una riflessione specifica sul territorio valtellinese, tuttora epicentro produttivo dell’impresa - oggi Gruppo A2A - e sede di un patrimonio storico-ambientale unico». Alberto Martinelli conclude infine « al di là degli imprescindibili valori storici, economici e sociali che il tema assume in sé, è opportuno sottolineare la coerenza del soggetto della mostra con le tematiche di sostenibilità energetica e educazione ambientale, questioni di primaria importanza per l’impresa».
di Redazione