MILANO - Il 2024 è stato un anno ricco di eventi che hanno caratterizzato diversi ambiti: dalla politica all’economia passando per l’ambiente, con l’accentuarsi del cambiamento climatico e delle sue conseguenze sociali.
Ogni avvenimento è sempre accompagnato da termini ed espressioni specifiche, che entrano nel dibattito pubblico: gli esperti linguistici di Babbel, l’ecosistema specializzato nell’apprendimento delle lingue, propongono l’ormai tradizionale retrospettiva linguistica, analizzando le principali parole che hanno caratterizzato l’anno che si avvia a concludersi.
L’ambiente: tra cambiamento climatico e disparità sociali
Il 2024 è stato un altro anno critico per il clima con l’accentuarsi di fenomeni meteorologici estremi quali uragani, alluvioni e ondate di calore. E mentre ferve il dibattito globale in merito alla necessità di intraprendere azioni rapide, sono emerse sempre di più le fragilità socio-economiche di fronte all’intensificarsi del cambiamento climatico.
Le parole e le espressioni più usate nel 2024 legate a clima ed ambiente
Dicotomia climatica
L’anno che avvia a concludersi è stato caratterizzato da una netta divisione tra l’Italia settentrionale e quella meridionale. Le regioni del centro-nord sono state interessate da temperature sotto la media e hanno dovuto far fronte a fenomeni estremi come alluvioni ed esondazioni, in particolare in regioni come l’Emilia-Romagna e la Toscana. Le regioni del sud, al contrario, sono state colpite da ondate di calore e da un’intensa siccità che ha portato in un elevato numero di città alla limitazione dell’erogazione dell’acqua corrente per lunghi periodi.
Codice calore
Alla luce delle sempre più frequenti ondate di calore, il Ministero della Salute ha istituito a giugno 2024 il “codice calore”, un’iniziativa volta ad aiutare i più fragili a ridurre al minimo i rischi legati alle temperature estreme; esso prevedeva l’attivazione di un percorso assistenziale preferenziale presso il pronto soccorso e di ambulatori attivi tutti i giorni.
Uragani Helen e Milton
Uragani tropicali (come Helen e Milton che hanno colpito l’America centro-settentrionale lo scorso ottobre) sono fenomeni destinati ad aumentare in futuro. Interessante il fatto che, per decidere i nomi di questi fenomeni, si segua in ordine alfabetico un sistema di liste nomi (maschili e femminili) stabilito dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM); esse si ripetono ogni 6 anni, ma in caso di uragani particolarmente devastanti, il nome viene ritirato e sostituito con un nuovo.
Cooling poverty (“povertà da raffreddamento”)
L’aumento costante delle temperature sta facendo emergere la cosiddetta “cooling poverty”, una condizione di vulnerabilità delle persone che vivono nelle regioni più calde del mondo, prive delle risorse economiche per accedere a fonti di raffreddamento come aria condizionata e ventilatori. Questa situazione, parte integrante della crisi climatica in corso insieme ad eventi estremi come uragani e inondazioni, accresce le disparità socio-economiche tra le comunità più benestanti e chi non può mettersi di trovare condizioni abitative più favorevoli.
di Salvatore Galeone