La simbologia legata all'acqua nelle religioni

La simbologia legata all'acqua nelle religioni

Dall'induismo al buddismo all'islamismo: il valore simbolico dell'acqua nelle varie culture religiose

L’acqua, un simbolo sacro

Nella maggior parte delle culture, l’acqua è da sempre fonte d’ispirazione. Nelle fedi religiose dei vari popoli, il valore dell’acqua è espresso in maniera diversa ma, in realtà, i punti di forza che stanno alla base di ogni credenza sono due: l’acqua nelle religioni è fonte di vita e l’acqua purifica (sia corpo che anima). In un articolo dedicato all’acqua e al suo legame con le varie culture, il portale Waterandculture ha sottolineato che, nonostante le differenze, tutte le credenze hanno un comune denominatore: l’acqua.

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Il significato dell’acqua nelle religioni

Animismo

Alla base dell’animismo c’è la convinzione che ogni cosa, inclusi oggetti ed elementi naturali, ha un’anima. Nei culti animisti, l’acqua è vista come un dono sacro da rispettare e onorare.

Induismo

La tradizione induista ha da sempre uno strettissimo rapporto con l’acqua. Non a caso, infatti, i principali siti sacri sono solitamente posizionati sulle sponde dei fiumi, che sono considerati sacri. Si pensa, ad esempio, che immergendosi nelle acque del Gange (uno dei sette fiumi sacri) tutti i peccati vengano dimenticati.

Buddismo

Per i Buddisti, l’acqua simboleggia purezzachiarezza e tranquillità. Elemento centrale nella tradizione buddista, l’acqua viene celebrata con una vera e propria festa (la Festa dell’Acqua). Il Capodanno Buddista, infatti, si celebra a colpi di gavettoni. Secondo le tradizioni locali, infatti, l’acqua lava via la sfortuna e le cattive azioni compiute durante l’anno.

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Cristianesimo

L’acqua, per il culto cristiano, non è solo elemento di purificazione ma è, soprattutto, elemento di salvezza. Non a caso, infatti, nel Cristianesimo l’acqua è legata a uno dei sacramenti più importanti, quello del battesimoL’acqua, dopo essere stata benedetta, diviene un vero e proprio “oggetto sacro”.

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Ebraismo

L’acqua gioca un ruolo importante nelle pratiche rituali dell’Ebraismo. Nell’Ebraismo, le purificazioni con l’acqua assumono due forme principali: la tevilahun’immersione completa nella mikvek o nell’acqua “viva” di un fiume o di un mare; la netilat yadatim, il rituale del lavaggio delle mani con una caraffa. Nella tradizione ebraica, il lavaggio rituale ha lo scopo di ripristinare o mantenere uno stato di “purezza”.

Shintoismo

Lo Shintoismo è basato sulla venerazione dei kami (innumerevoli divinità che si ritiene abitino nelle montagne, nelle rocce, nelle sorgenti ecc…). Il culto dei kami inizia sempre con un importante atto di purificazione che avviene attraverso l’acqua. All’interno di molti santuari sacri, infatti, sono presenti dei contenitori d’acqua con cui purificarsi prima di accedere al luogo sacro. Le cascate sono considerate i luoghi sacri per eccellenza e, proprio per questo motivo, uno dei riti di purificazione personale dei credenti, consiste nel farsi “purificare” dall’acqua della cascata.

Taoismo 

Nella filosofia taoista, l’acqua appare come essenza della natura e, soprattutto, come un modello di comportamento umano.

Islamismo 

Per la cultura islamica l’acqua è un dono che va protetto soprattutto per il suo valore di purificazione. Proprio per questo motivo, alcune moschee hanno al loro interno un cortile con una piscina di acqua limpida in cui purificarsi. I musulmani devono essere “ritualmente puri” prima di poter entrare nei luoghi di culto.

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