MILANO –San Giovanni Battista è uno dei santi più venerati al mondo e anche il più raffigurato nelle opere d’arte. Tra sacro e profano, intorno alla figura del santo negli anni sono nati diversi riti e tradizioni pagane, tra cui la cosiddetta “notte dei fuochi” con i tradizionali falò che si tengono nelle località di montagna ed in campagna, mentre in alcune città come Torino in santo si celebra attraverso magnifici spettacoli pirotecnici. Esiste un’altra leggenda legata al santo che battezzò Gesù: quella relativa all’acqua di San Giovanni. Scopriamo come nasce e in cosa consiste.
La notte di San Giovanni
Il 23 giugno, la notte che precede la nascita di San Giovanni Battista, è considerata una notte magica, durante la quale si celebrano riti propiziatori e purificatori. La magia è legata al solstizio d’estate, che segna l’inizio della nuova bella stagione. Il solstizio d’estate cade nel giorno più lungo dell’anno e in questo periodo la natura giunge al massimo splendore.
Per scongiurare siccità, forti temporali o malattie delle piante e favorire la prosperità in natura, tradizione vuole che vengano realizzati falò propiziatori che rappresentano il sole e si prepara l’acqua di San Giovanni per raccogliere la rugiada, che simboleggia la luna. Secondo la leggenda, l’acqua di San Giovanni porterebbe fortuna e prosperità grazie all’incredibile potenza dei fiori e sarebbe in grado di proteggere i raccolti, allontanando le calamità.
L’acqua di San Giovanni
L’acqua di San Giovanni viene preparata per sfruttare la forza e la potenza di piante e fiori intrisi della cosiddetta “rugiada degli Dei”. Secondo la leggenda, infatti, durante la notte di San Giovanni cadrebbe la rugiada degli Dei, capace di influenzare piante e fiori donando loro una particolare forza: il solstizio d’estate sarebbe la porta attraverso cui gli Dei fanno passare i nuovi nati, proprio sotto forma di rugiada. Secondo il mito, quest’acqua magica è capace di portare fortuna, amore e salute, allontanando malattie e calamità e di proteggere i raccolti.
Come si prepara l’acqua di San Giovanni
Per preparare l’acqua di San Giovanni occorre raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei come fiori di iperico, lavanda, artemisia e malva e fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia. Dopo il tramonto, le erbe raccolte vanno messe in acqua e si lasciano all’esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino. Le erbe in questo modo raccoglieranno la rugiada e da essa acquisiranno proprietà magiche. Arrivati alla mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni si utilizza per lavare mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione capace, secondo la leggenda, di portare amore, fortuna e salute.
Di Rossella Digiacomo