MILANO – L’acqua è una risorsa fondamentale per la vita sulla Terra, che si rigenera attraverso il cosiddetto ciclo dell’acqua. Conosciuto scientificamente anche come ciclo idrologico, esso descrive il processo con cui l’acqua evapora dalla superficie della Terra, sale verso l’atmosfera, si raffredda e, condensandosi, si trasforma in pioggia o neve per poi precipitare nuovamente. L’acqua che cade sulla terra si riversa nei fiumi e nei laghi, nel suolo, negli strati porosi di roccia e, molta, rifluisce negli oceani, dove ancora una volta sarà soggetta ad evaporazione.
Perché il sole è il motore del ciclo dell’acqua
Il ciclo idrologico non ha un punto di partenza, ma affinché le varie fasi si compiano come in una specie di “effetto domino” il ruolo fondamentale spetta al sole. La stella madre del sistema solare attiva il ciclo dell'acqua riscaldando l'acqua del mare e dando il via al fenomeno della condensazione: le nuvole si formano nell'atmosfera grazie al sole che riscalda la superficie terrestre e l'aria contenente vapore d'acqua sale verso le zone dove la temperatura è inferiore e si raffredda. Da questa azione del sole sulla superficie terrestre si innestano poi le fasi successive che caratterizzano il ciclo dell’acqua.
Le 4 fasi del ciclo dell’acqua
Il ciclo dell’acqua si compone di quattro fasi: evaporazione, condensazione, precipitazione e infiltrazione Scopriamole più nello specifico.
Evaporazione
Come spiegato in precedenza, il ciclo dell’acqua comincia tramite l’azione del Sole, che riscalda quella del mare facendone evaporare una parte nell’aria (primo cambiamento di stato, evaporazione). Il fenomeno, chiaramente, si ripete anche per tutti i tipi di acqua dolce (i fiumi e i laghi) e per quella traspirata da piante ed esseri viventi.
Condensazione
Le correnti d’aria, successivamente, sono responsabili della condensazione: il vapore, una volta arrivato nell’atmosfera, si trasforma in piccolissime goccioline che formeranno in seconda battuta le nuvole. Queste poi, sospinte dal vento, si scontrano accrescendo la propria massa e, quando diventano troppo grosse, cadono dall’alto sotto forma di pioggia.
Solidificazione
Se nella zona della precipitazione la temperatura si aggira sugli 0 °C, l’acqua cade come neve e, ad alta quota, può accumularsi nei ghiacciai: ecco che avviene il terzo cambiamento di stato, ovvero la solidificazione.
Liquefazione
Con l’arrivo della primavera i ghiacciai cominceranno a sciogliersi (per liquefazione) e l’acqua, tornata quindi allo stato liquido, fluisce tramite “ruscellamento” (o scorrimento) creando i fiumi, che sfoceranno alla fine del relativo percorso, nel mare.
Il ruscellamento può portare all’infiltrazione
Lo scorrimento, però, non avviene solamente in superficie. Parte dell’acqua, infatti, potrebbe infiltrarsi in profondità nel suolo e rifornire gli acquiferi (rocce saturate con acqua mobile che affiora in sorgenti o estraibile con pozzi o gallerie) che immagazzinano considerevoli quantità di acqua dolce sotterranea per diverso tempo. Tra la superficie del terreno e lo strato di roccia impermeabile si forma, così, uno strato di terreno impregnato di acqua che prende il nome di falda freatica. L’acqua che si trova sottoterra, comunque, è destinata a tornare in superficie: se nel terreno vi è una spaccatura, l'acqua della falda freatica sgorga in superficie formando una sorgente.
Il ciclo dell’acqua spiegato ai bambini
Per far conoscere ai bambini le varie fasi del ciclo dell'acqua, non bisogna per forza ricorrere a termini troppo complessi o schemi complicati. Come si fa già con loro leggendogli delle favole, è possibile insegnare ai più piccoli il ciclo dell’acqua raccontando loro una storia che abbia per protagonista una gocciolina d'acqua, a cui si può dare un nome proprio come un personaggio di fantasia.
Così ai bambini si può spiegare il ciclo dell’acqua raccontando le avventure di una gocciolina d’acqua che, percorrendo centinaia di chilometri tra rocce e cascate, ad un certo punto si sente sempre più leggera e sale in cielo evaporando, finendo in un nuvolone bianco e circondata da tante altre gocce, per poi cadere giù dal cielo per finire in mare. Per rendere la storia ancora più entusiasmante, è possibile accompagnare il racconto con un disegno che illustri il viaggio della gocciolina.