L’acqua protagonista tra antico e moderno
MILANO – Quante volte siamo incappati nell’espressione “carpe diem”? Da locuzione astratta e auspicio, c’è chi lo ha saputo immortalare rendendolo reale e osservabile. Al netto delle emozioni che può suscitare. Shinichi Maruyama, artista giapponese di spessore, ha unito le sapienti e secolari lezioni dell’arte nipponica con la moderne tecnologie fotografiche per ritrarre i flutti d’acqua nella loro massima espressione plastica.
SCULTURE LIQUIDE– Quando l'antica arte figurativa giapponese incontra la fotografia digitale avanzata, ciò che ne scaturisce è un raffinato incontro tra universi contrapposti. L'opera fotografica di Shinichi Maruyama è proprio questo: uno studio dinamico sul movimento attraverso l'interazione tra elementi visivamente opposti, inchiostro nero e acqua. Le fotografie immortalano questi fluidi danzanti, che si rincorrono, si sfuggono e si ritrovano, regalandoci la possibilità di ammirare eleganti ed effimere sculture liquide.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE– Fotografie di grandi dimensioni rappresentano l'interazione tra inchiostro nero e acqua nelle opere del maestro nipponico. Fortemente influenzato dalle antiche tradizioni giapponesi e dallo studio sul movimento del proprio corpo, Shinichi Maruyama realizza bellissime sculture scaturite da collisioni di fluidi, grazie ad apparecchiature tecnologiche di vario genere e a tempi di posa velocissimi.
aggiornato il 19 gennaio 2015