MILANO – ADAM, Art and Design Atomium Museum, ha aperto le sue porte a dicembre del 2015 a Bruxelles, a due passi dallo spettacolare monumento dell’Atomium. Qui ha trovato la sua collocazione ideale il Plasticarium. Di che si tratta? Di una delle più incredibili collezioni al mondo di oggetti realizzati in plastica, dai prodotti di uso comune ai pezzi di design più geniali. Ad accumularli nel corso degli anni è stato Philippe Decelle che racconta di quando, nel 1987, ha trovato nell’immondizia una sedia firmata dal designer Joe Colombo e ha dato inizio al Plasticarium per conservare la memoria di un’arte che era stata adorata e poi dimenticata da una società volubile.
Il valore della plastica
Il fascino di questa mostra, infatti, risiede innanzitutto nel ruolo che la plastica ha avuto e ha nella produzione industriale e nella società dei consumi. Un materiale versatile, colorato, solido ed economico: tra il 1960 e il 1973 (anno della crisi petrolifera) lavorare la plastica era quasi un dovere per designer e artisti. Ne deriva un’eredità di oggetti leggeri, dalle forme talvolta eccentriche e sempre gioiosi, come l’epoca del boom che li ha prodotti. Disdegnata in seguito e poi recuperata con le dovute innovazioni chimiche, la plastica, o meglio, i materiali plastici, sono ancora protagonisti delle nostre case e delle nostre vite.
Le opere esposte
Tra i ben 2000 pezzi esposti conoscerete, o riconoscerete, alcune opere firmate da nomi di spicco del design: Verner Panton, Eero Aarnio, o, tra i contemporanei, Philippe Starck. Una collezione talmente ricca che alcuni oggetti sono stati chiesti in prestito dal MoMA di New York, dalla Tate Modern di Londra e dal Beaubourg di Parigi.
Insomma, se Bruxelles è una città da scoprire, con il suo sorprendente patrimonio artistico e culturale, il Plasticarium è la chicca da non perdere.
di Alessandro Michielli
25 novembre 2016