MILANO – La risorsa acqua è presente nei diversi momenti della nostra giornata e in generale nelle principali fasi della nostra vita, dai momenti di convivialità fino a quelli più intimi e delicati, rappresentando una compagna silenziosa della nostra esistenza. A questa sua particolare caratteristica è dedicata “Il segreto dell’acqua”, la mostra in programma fino al 29 novembre presso la prestigiosa location della Rocca di Cento, dove saranno visibili gratuitamente al pubblico le opere d’arte del pittore Antonio Musio, 19 quadri olio su tela/olio su tavola e 5 opere acrilico su carta.
Il Segreto dell’Acqua
“L’acqua raccoglie parte della nostra vita, dei nostri momenti più riservati, dei nostri respiri e sospiri”, spiega Antonio Musio. “L’acqua che purifica e disseta diventa una compagna fedele e silenziosa della nostra esistenza. L’acqua raccoglie i nostri segreti e diventa un segreto essa stessa”.
L’ispirazione di Antonio Musio nella riproduzione pittorica dell’acqua nasce da una foto che casualmente l’artista si ritrova tra le mani: una coppia sotto la doccia e il vetro del box con la condensa che scivola in gocce d’acqua. Guardando quest’immagine nasce in Antonio Musio una sfida con sé stesso; l’artista si chiede quanto possa essere interessante riprodurre le stesse “gocce”, e le stesse emozioni, della foto. Da qui l’artista intraprende una serie di pitture dove si immagina che le gocce d’acqua, con la loro silenziosa presenza, si portino via i segreti di un tradimento o gli attimi di piacere di due innamorati.
L’artista del Segreto dell’Acqua: Antonio Musio
Antonio Musio nasce in un paese in provincia di Brindisi, San Pietro Vernotico, nel 1969. Giovanissimo, appena terminati gli studi della scuola superiore, si trasferisce a Cento dove attualmente vive e lavora. Collabora con la Scuola di Artigianato Artistico del Centopievese al corso di disegno e figura dei maestri Nicola e Matteo Nannini ed è protagonista di rassegne personali e collettive. Alcune sue opere sono presenti in collezione private e pubbliche, tra le quali la Galleria di Arte Moderna Aroldo Bonzagni di Cento.
Di Rossella Digiacomo