Terracqua edizioni, la nuova realtà editoriale che promuove la sostenibilità

Terracqua edizioni, la nuova realtà editoriale che promuove la sostenibilità

Il nuovo marchio del Gruppo Editoriale Les Flaneurs si pone l’obiettivo vivacizzare il dibattito sociale sulle tematiche ambientali

MILANO – Fare divulgazione su temi di interesse comune come cambiamento climatico, sostenibilità, inquinamento è diventata una priorità per diversi gruppi editoriali. Alcuni di essi, piuttosto che pubblicare solo alcuni libri o saggi dedicati, decidono di realizzare collane intere o addirittura un nuovo marchio interamente dedicato al filone ambientale: è questo il caso del Gruppo Editoriale Les Flaneurs che ha da poco creato il suo sesto marchio “Terracqua edizioni”.

Terracqua edizioni: i nuovi obiettivi 

I giovani editori di Les Flâneurs sentito la necessità di catalizzare riflessioni, pratiche, pensieri e idee, ponendo la massima attenzione su argomenti di estrema urgenza quali la questione climatica, la compromissione degli ecosistemi e l’alta esposizione a catastrofi ambientali. Hanno così deciso di contribuire attraverso la pubblicazione di libri e l’approccio a diversi linguaggi e piano comunicativi, che auspicano consentiranno loro di vivacizzare il dibattito e comporre una forma di dialogo e condivisione che, si spera, possa contribuire a una consapevolezza più radicale.

La direzione editoriale è affidata al gruppo di lavoro dell’Associazione We feel Green, fondatrice del progetto ZEST Letteratura sostenibile, che dal 2012 si occupa della divulgazione di tematiche ambientali, di ecologia e di letteratura.

Il primo titolo: “La natura ostile” 

Il primissimo titolo, in uscita il 12 aprile, è “La natura ostile. Visioni e prospettive nella narrativa contemporanea” di Paolo Lago. La letteratura ha da sempre raccontato la natura ostile ma è soprattutto la narrativa contemporanea a rivestirla di particolari connotazioni, legate nel profondo a un tema assai stringente come quello del cambiamento climatico. Questo saggio si concentra sull’immagine di una natura ostile agli esseri umani declinata soprattutto in due modalità: in una forma distopica (o, meglio, eco-distopica) e post-apocalittica e in una, invece, caratterizzata da scenari quotidiani lontani da immaginari distopici ma attraversati comunque da un certo alone di carattere apocalittico, perché appartengono a una società in cui domina un capitalismo avanzato che non esita a devastare l’ambiente e la natura pur di raggiungere migliori prospettive di guadagno.

Nel libro, il tema della natura ostile viene indagato per mezzo di un’ottica che molto deve ai recenti studi di ecocritica al fine di offrire inedite visioni e prospettive nella narrativa contemporanea, focalizzata tramite un’analisi comparata da Paolo Zanotti e Bruno Arpaia fino a Margaret Atwood, da Ezio Sinigaglia fino a Marianne MacDonald e Richard Powerss.

Di Salvatore Galeone

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