MILANO – L’artista argentino Tomàs Saraceno da più di 20 anni realizza opere e progetti in tutti gli angoli del mondo per parlare di natura, ecosistemi e sostenibilità, cercando di instaurare un cambiamento che possa e sappia partire proprio dall’arte e dalle opere.
Tomàs Saraceno: vita e storia dell’artista
Nato e cresciuto a San Miguel de Tucuman, in Argentina, nel 1973, Tomàs Saraceno ha deciso di seguire una formazione in arte e architettura all’Università di Buenos Aires, per poi proseguire i suoi studi in Europa, e più precisamente alla Staedelschule di Francoforte. Ed è proprio in questa città che l’artista incontra e conosce Daniel Birnbaum, curatore della 53esima Biennale di Venezia, alla quale ha accesso diretto e un’opportunità di esposizione.
In seguito a queste esperienze, e più precisamente nel 2005, fonda il suo studio a Francoforte, poi trasferito a Berlino. Ed è proprio grazie a questo studio che l’artista sudamericano riesce a mettere insieme un team con background multidisciplinari diversi, tra cui biologici, ingegneri, architetti, storici dell’arte, designer, curatori e appassionati della comunità di Aerocene. Quest’ultima è un progetto che si è posto l’obiettivo di individuare nuovi modi per circumnavigare il mondo: si tratta, infatti, di una comunità che ricerca nuovi spunti di riflessione attraverso una collaborazione etica con l’atmosfera e l’ambiente.
La filosofia alla base delle sue opere
Le opere di Tomàs Saraceno si caratterizzano per lo sfruttamento degli spazi all’interno dei quali sono inserite. Le sue installazioni, tra arte e architettura, si basano su un obiettivo preciso: una riconnessione tra uomini e natura, la ricerca di nuovi modelli di sostenibilità, il desiderio di ideare e progettare strutture a basso impatto, abitabili ed energicamente sufficienti. In linea con la sua filosofia di vivere “dentro e oltre il pianeta Terra”, cerca di sfruttare e mettere in comunicazione diverse discipline e forme di sapere per abbattere le barriere geografiche, fisiche, comportamentali e sociali.
Ma ancora più centrale e caratteristico delle opere dell’artista argentino è il mondo dei ragni, o di quello che viene definito Arachnophilia. L’ispirazione di Saraceno e lo stretto legame tra la sua arte e l’ambiente risiedono proprio nelle ragnatele: la perfetta rappresentazione di uno schema complesso emblematico del mondo interconnesso in cui viviamo oggi, dove l’azione di tutti è fondamentale per far funzionare questo sistema e quindi salvaguardare il Pianeta. Gli intrecci di ragnatele vengono, quindi, spesso esposti in tutto il mondo in teche di vetro, sfruttando sia lo spazio all’interno del quale sono inserite, sia nuove tecnologie quali stampa 3D o sistemi laser.
Le opere Tomas Saraceno: da Aerocene a Arachnophilia
Una delle mostre esposte in Italia da Tomàs Saraceno è riuscita a mettere insieme i due concetti alla base della sua arte: Aerocene e Arachnophilia. Ed è proprio in occasione del percorso espositivo organizzato a Palazzo Strozzi a Firenze che Tomàs Saraceno ha dichiarato come le due si intrecciano e influenzano a vicenda:” Le emissioni di carbonio riempiono l’aria, il particolato galleggia nei nostri polmoni, mentre le radiazioni elettromagnetiche avvolgono la terra. Tuttavia, è possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia di comportamento. Gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno ogni essere vivente si evolve insieme agli altri. Focalizzandoci meno sull’individualità e più sulla reciprocità, possiamo andare oltre la considerazione dei mezzi necessari per controllare l’ambiente e ipotizzare uno sviluppo condiviso del nostro quotidiano. Lasciamo che la ragnatela ci guidi”.
Di Elena Parodi