MILANO – L'hotel nhow di Milano in via Tortona 35, fino al 15 ottobre 2018, apre le sue porte al pubblico per presentare la mostra collettiva di arte e design Wasteland.
Gli spazi dell'albergo cambiano look per ospitare nuovi ed emergenti artisti e designer che espongono qui le proprie opere. La mostra è anche occasione di dare rilevanza a un tema molto dibattuto e sempre più diffuso: l’importanza del riciclo e il recupero dei materiali.
Ecco dunque che scarti e oggetti riciclati prendono vita e diventano arte e design.
Gli artisti
Gli artisti protagonisti delle esposizioni di Wasteland a Milano sono: Marisa Pracella, che spazia dal dipinto all’installazione testando idee estetiche e stilistiche diverse.
Matteo Naggi, che realizza architetture vuote con materiali edili, reti di recupero e carta. Mirko Demattè, scultore trentino le cui sperimentazioni trovano l'incontro fra pittura e scultura.
I materiali industriali, duri e pesanti manipolati e trasformati in un ricamo tridimensionale da Anna Santinello. Annarita Serra, trova ispirazione raccogliendo oggetti e frammenti di plastica di ogni tipo sulle coste sarde.
L'ex-architetto Alessandro Siccardi. Il progetto che sensibilizza sulla presenza di plastica in mare di Giuseppe La Spada. Le opere dipinte su pelli di pesci di Gianni Depaoli. I fili di metacrilato di Maria Rosa Vendola. Gli scheletri di Tom Porta. Le fotografie di Vincenzo Musacchio.
Sensibilizzare attraverso l’arte
«Wasteland è un’esposizione dedicata all’utilizzo di materiali di scarto e di riciclo nell’arte e nel design, e ispirata al celebre poema di Eliot che già all’inizio del XX secolo vedeva la società occidentale arrivata a un punto di crisi – ha affermato Elisabetta Scantamburlo, Art Director nhow Milano – Una parte del percorso espositivo è dedicato al rapporto tra l’industria e la creatività: alcuni degli artisti e designer in mostra utilizzano materiali di scarto (sfrido) forniti dalle fabbriche.
È un riutilizzo del materiale che precede il riciclo perché la materia prima in questo caso è ancora nuova, non è stata buttata dopo un primo utilizzo e ciclo vitale, ma è uno scarto di materiale ‘buono’.
Wasteland si propone dunque come un invito alla responsabilità verso l’ambiente in cui viviamo rivolto a tutti i visitatori».
di Salvatore Galeone
22 maggio 2018