MILANO - Parte dell’acqua sulla Terra potrebbe derivare dal vento solare. Secondo una recente pubblicazione della Curtin University, il sole si aggiungerebbe alle probabili fonti di questo fondamentale elemento per la vita sulla Terra. Secondo la ricerca* pubblicata su Nature Astronomy, le particelle cariche emesse dalla nostra stella avrebbero creato acqua sugli asteroidi che hanno impattato la Terra nei primi giorni del sistema solare. Lo studio potrebbe avere importanti risvolti per l’approvvigionamento di acqua nel corso delle future missioni spaziali.
L’origine dell’acqua sulla Terra
Sono diverse le teorie formulate negli anni sull’origine dell’acqua sul nostro Pianeta: una di queste ipotizza che sia stata portata da asteroidi carbonacei (definiti di tipo C), ma gli isotopi che costituiscono la loro “firma” chimica non combaciano perfettamente con quelli dell’acqua terrestre. “Significa che c’è almeno un’altra fonte mancante”, spiega Phillip Bland, direttore dello Space Science and Technology Centre (Sstc) della Curtin University in Australia.
Il nuovo studio
Dato che gli asteroidi di tipo C, i più comuni e più scuri, non possono spiegare tutta l’acqua terrestre, il team internazionale di ricercatori guidato da Luke Daly dell’Università di Glasgow ha volto lo sguardo su un altro potenziale vettore: gli asteroidi di tipo S, meno diffusi e meno scuri. “La nostra ricerca suggerisce che il vento solare ha creato acqua sulla superficie di piccoli granelli di polvere e quest’acqua formata da isotopi più leggeri ha probabilmente fornito la restante parte di acqua sulla Terra”.
L’analisi dell’asteroide
I ricercatori sono giunti a questa conclusione grazie alle analisi condotte con un sistema di tomografia all’avanguardia che ha permesso di esaminare con un dettaglio senza precedenti i campioni dei primi 50 milionesimi di millimetro (nanometri) della superficie di Itokawa, un asteroide pietroso ricco di silicati (di tipo S) i cui campioni sono stati raccolti dalla sonda spaziale giapponese Hayabusa e riportati sulla Terra nel 2010. “Abbiamo scoperto che contenevano una quantità di acqua che, in proporzione, poteva ammontare a circa 20 litri per metro cubo di roccia”, precisa Bland.
Le implicazioni future
Grazie a questa analisi, gli autori hanno identificato il ruolo fondamentale del vento solare, ossia il flusso di particelle cariche provenienti dal Sole e composte in gran parte da ioni di idrogeno. “La nostra ricerca dimostra che lo stesso fenomeno che ha creato acqua su Itokawa potrebbe verificarsi anche su altri corpi celesti senza atmosfera e questo – conclude Daly – significa che gli astronauti potrebbero essere in grado di ricavare acqua dalla polvere superficiale, anche sulla Luna”.
Di Salvatore Galeone
Bibliografia:
*Solar wind contributions to Earth’s oceans; 29 Nov 2021; Nature Astronomy