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Il Pakistan svela un nuovo piano per affrontare la crisi idrica

Lanciate nuove misure per affrontare la crisi dell’acqua incombente sul Paese

MILANO –  Il cambiamento climatico in corso ha creato non pochi problemi nel mondo, mettendo alla prova in più occasioni il buon senso dei maggiori leader politici. Il Pakistan, dopo essere stato inserito nella classifica dei 36 Paesi con più problemi idrici in tutto il mondo,  stilata dal World Resources Institute nel 2013, attualmente sta lanciando nuove misure per affrontare una crisi idrica incombente, causata dall’esaurimento delle risorse idriche naturali, che stanno trasformando gran parte del territorio pakistano.

Il riscaldamento globale

Il riscaldamento globale e la crescita della popolazione stanno aumentando la tensione tra le persone, che vede questi eventi come una grave minaccia per la sicurezza idrica del Paese. La politica pakistana ha deciso di promuove tecnologie efficienti per la preservazione della risorsa acqua e di sperimentare nuovi  metodi di irrigazione e  conservazione, per migliorare la produttività agricola nel Paese che coinvolge circa 191 milioni di persone: “Garantire la disponibilità e la conservazione delle risorse come l’acqua – ha detto Abid Ali Sher, state minister for water and power -, serve a soddisfare l’aumento dei bisogni domestici, industriali, agricoli, energetici ed ambientali, adattando così il settore idrico ai cambiamenti climatici. La raccolta dell'acqua piovana è tra gli obiettivi chiave della nostra politica”.

Problema agricolo

Il settore agricolo del paese sfrutta circa il 96% dei circa 170 miliardi di metri cubi di risorse di acqua dolce: “La progettazione per lo sviluppo e la gestione delle risorse idriche deve essere al centro della politica e devono essere legate alle politiche intersettoriali e ai settori come quello industriale - ha suggerito Ahsan Iqbal, Federal Planning and Development Minister -. Se l'esaurimento delle acque sotterranee continuerà con questo ritmo, il paese è sicuramente diretto verso uno stato di povertà idrico nei prossimi anni.

di Alessandro Conte

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