MILANO – Seawater Solutions, una start-up inglese con sede nella costa occidentale della Scozia, sta aiutando gli agricoltori della zona - alle prese con il problema delle precipitazioni sempre meno frequenti – a coltivare le piante impiegando una risorsa inesauribile come l’acqua del mare. Il “trucco” è quello di adottare piante molto resistenti al sale, mostrando loro come sfruttare la salsedine, ovvero la terra allagata dalle acque marine, in modo tale che le piante possano crescere rigogliose.
Perché viene impiegato proprio questo tipo di piante
Queste piante, infatti, sono in grado di creare degli ecosistemi che “operano” in modo sostenibile restituendo salute al suolo. L’azienda, in uno dei suoi ultimi interventi, ha preso in esame il terreno di un agricoltore dedicato alla coltivazione di patate e carote, in precedenza poco impiegato a causa di una sovraesposizione a fattori quali vento marino e nebbia salina. Grazie a delle condutture, l’acqua di mare è stata, dunque, impiegata per irrigare le coltivazioni di salicornia europea e di suaeda maritima, delle erbe che assomigliano molto al rosmarino e all’aster.
Impiegare acqua salata per risparmiare quella dolce
Questa nuova metodologia di coltivazione dovrebbe essere adottata per far fronte a fenomeni come la crescita della popolazione ed i cambiamenti climatici che, sempre più, stanno limitando le riserve idriche del mondo. Inoltre, alcuni dati provenienti direttamente dall’Organizzazione delle Nazioni Unite hanno documentato come circa due miliardi di persone stiano utilizzando la risorsa acqua molto velocemente; ragione per cui si dovrebbe prendere in considerazione il modello proposto da Seawater Solutions.
di Salvatore Galeone
Source: Adobe Stock