MILANO – In occasione della Giornata mondiale delle foreste pluviali – il World Rainforest Day 2023 – scopriamo quando è stata istituita, che cosa si celebra e perché queste sono importanti per il nostro Pianeta.
Giornata mondiale delle foreste pluviali: cosa si celebra?
Giovedì 22 giugno 2023 si celebra, in tutto il mondo, la Giornata mondiale delle foreste pluviali, istituita ufficialmente nel 2017 dalla Rainforest Partnership, un’associazione che si occupa di proteggere e conservare le foreste pluviali tropicali, risorse fondamentali nella crisi climatica. L’obiettivo della Giornata è quindi quello di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di foreste sane e rigogliose per il clima, la biodiversità, la cultura e i mezzi di sussistenza, ricordando a tutti quanto sia fondamentale agire in difesa della loro protezione e conservazione.
Le foreste pluviali sono una tipologia di foresta caratterizzata da precipitazioni continue e abbondanti. Si tratta di un ecosistema che copre circa il 6% della superficie terreste, ma che è in grado di ospitare circa il 50% di tutta la biodiversità.
Nel promuovere la loro importanza, l’associazione Rainforest Partnership collabora direttamente con le comunità locali e le popolazioni indigene, considerate come custodi naturali di questa ricchezza, oltre che partecipanti economici, applicando un approccio integrato che supporta mezzi di sussistenza sostenibili, una biodiversità ricca di vita e una protezione a lungo termine delle foreste.
L’importanza delle foreste pluviali per l’ecosistema e la necessità di proteggerle
Dal momento che la Giornata mondiale delle foreste pluviali è stata istituita per ricordane e tramandarne l’importanza, è necessario approfondire maggiormente quest’ultimo aspetto. Come spiegato dal Gabriel Labbate, ex capo dell'Unità per la mitigazione del clima del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), le foreste pluviali sono giganteschi serbatoi di biodiversità, fondamentali per la regolamentazione della disponibilità idrica a livello regionale, nonché fonte di reddito, cibo e medicine.
Questi enormi ecosistemi naturali risultano quindi fondamentali per diversi motivi. Dal punto di vista dell’inquinamento ambientale, sono in grado di assorbire grosse quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, immagazzinandola negli alberi e nel sottosuolo dove viene stoccata e utilizzata dagli esseri viventi. Per questo motivo, risultano quindi uno strumento essenziale per contrastare e prevenire gli effetti del cambiamento climatico. Grazie, poi, ai loro sistemi di circolazione dell’acqua, creano correnti che trasportano l’acqua attraverso interi continenti. Infine, svolgono un’azione di protezione anche di fronte a problemi come l’erosione, la siccità e le inondazioni.
Le 3 foreste pluviali più grandi del Pianeta
Le foreste pluviali, anche se presenti principalmente ai tropici, sono distribuite in quasi tutto il mondo. Tra le più grandi, è importante considerare:
- la Foresta Amazzonica – la più grande e la più famosa, con una superficie che supera di 3 volte quella della seconda classificata, la Foresta del Congo. Circa il 60% della foresta pluviale amazzonica si trova all'interno dei confini del Brasile; nel 2020 misurava circa 628 milioni di ettari di copertura arborea;
- la Foresta pluviale del Congo – con un’estensione di 288 milioni di ettari di copertura arborea (2020), la maggior parte di questa foresta si trova all'interno della Repubblica Democratica del Congo (RDC), che rappresenta il 60% della foresta primaria di pianura dell'Africa centrale;
- il Regno Australiano - comprende foreste tropicali dell'isola della Nuova Guinea e dell'Australia nord-orientale, nonché alcune isole sparse e ha un’estensione di 89 milioni di ettari di copertura arborea (2020).
Di Elena Parodi