MILANO – In attesa dell’arrivo dell’autunno, il Joint research center (Jrc) dell’Unione europea conferma che le precipitazioni hanno più probabilità di causare l’erosione del suolo nelle regioni mediterranee e alpine che nel Nord Europa, con l’Italia che emerge tra tutti nella cartografia del rischio.
La situazione in Italia
In base ai dati complessivi non aggiornati al 2016 di Fonte Ispra, in Italia le frane sono ben 528.903. Nel solo 2015 abbiamo avuto oltre 200 eventi principali. Le aree a pericolosità da frana elevata in Italia sono pari a 12.218 km2. Più di cinque milioni di persone risiedono in aree a rischio elevato, mentre le imprese che sono in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono più di 79.000 ed il 18% dei Beni Culturali italiani è a rischio frane, mentre sono 40.000 i Beni Culturali in aree a pericolosità idraulica e 9 milioni di persone risiedono in aree a pericolosità idraulica. Complessivamente, le imprese esposte a rischio alluvioni in Italia sono più di 576.000. Il dissesto idrogeologico porta via suolo che non recupereremo più con pesanti conseguenze per l’economia del Paese. Per recuperare un solo centimetro di suolo occorrono, in alcuni casi, ben 100 anni. Lo stato di dissesto idrogeologico non può essere affrontato in termini riduzionisti e settoriali, altrimenti si rischia di non tenere conto delle altre pericolosità e rischi naturali. Condizioni che in altre nazioni vengono definite “multi-rischio».
Obiettivo prevenzione
Tornando al nuovo data set dell’Jrc , fornisce parametri essenziali per stimare la perdita e il rischio di erosione del suolo in Europa, ma in futuro potrebbe servire proprio a valutare e prevedere frane e alluvioni e per la gestione degli ecosistemi e l’agricoltura. I ricercatori Jrc hanno raccolto dati provenienti dalle stazioni di monitoraggio delle precipitazioni degli Stati membri dell’Ue e della Svizzera e hanno prodotto una banca dati dell’erosività delle precipitazioni (Redes – Rainfall Erosivity Database on the European Scale) e una mappa dell’erosività della pioggia.
di Alessandro Michielli
3 ottobre 2016