MILANO – Uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Astrophysical Journal Letters, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università inglese di Cambridge, sarebbe arrivato alla conclusione che, a circa 124 anni luce di distanza dalla Terra, esisterebbe un pianeta che potrebbe avere le condizioni ideali per ospitare la vita in quanto, sulla sua superficie, ci sarebbero delle tracce di acqua sotto forma liquida.
La scoperta la si deve alla NASA
K2-18b, il nome che è stato dato al pianeta in questione, è stato scoperto dalla Nasa e, più precisamente, dal telescopio spaziale Kepler: il corpo celeste, che ha le dimensioni comprese fra quelle della Terra e di Nettuno, orbita attorno ad una nana rossa piccola e fredda ed ha un raggio circa 2,6 volte più grande quello del nostro Pianeta ed una massa superiore di 8,6 volte. K2-18 b orbita in una “zona abitabile”, ovvero alla distanza dalla propria stella tale da avere la temperatura adatta per ospitare l’acqua in forma liquida sulla propria superficie.
Il commento di Nikki Madhusudhan, autore principale dello studio condotto
“Il vapore acqueo – ha spiegato Nikki Madhusudhan – è stato rilevato nelle atmosfere di un diverso numero di esopianeti ma, anche se questi si dovessero trovare nella così detta ‘zona abitabile’, non significherebbe che ci siano condizioni abitabili sulla superficie. Per stabilire le prospettive di abitabilità, quindi, sarebbe importante ottenere una comprensione unificata delle condizioni interne ed atmosferiche del pianeta, in particolare se l’acqua liquida possa esistere sotto l’atmosfera”.
Nuovi dati, infine, dovrebbero essere a disposizione nel 2021 grazie ad una collaborazione fra la Nasa, l’Agenzia Spaziale Europea e quella canadese.
di Michael Dones
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