MILANO – La città costiera di Fiume (Rijeka in croato), assieme all’irlandese Galway, è la città europea per la Cultura del 2020. Grazie a diverse iniziative legate al verde e al tema dell’acqua, si appresta a diventare una località dal cuore sempre più “green”. Fiume ha così costruito e recuperato edifici e strutture culturali per offrire l’opportunità di ospitare diversi eventi. Nel corso dell’anno che è appena cominciato saranno oltre 600 eventi culturali, artistici e di altro genere che coinvolgeranno più di 250 istituzioni ed organizzazioni culturali di 40 Paesi europei e del mondo.
I 3 temi principali di Fiume 2020? Acqua, migrazioni e lavoro.
Acqua, lavoro e migrazioni sono i tre pilastri su cui si sorreggeranno tutte le iniziative in programma e che verranno raccolte sotto lo slogan di “Un porto di diversità”. Fiume, come del resto dice il nome stesso, è una città caratterizzata dalla presenza dell’acqua. Elemento legato alla diversità biologica e a questioni ecologiche di più ampio respiro. Ad esempio: come si vive sull’acqua? Che cosa si deve fare per preservare questa importante risorsa? Quali sono le nuove economie che si sviluppano sul mare? Che cosa significa “turismo sostenibile”? Fiume, inoltre, con il suo porto, è una città di migrazioni, un posto di arrivi e di partenze, crocevia di culture intrecciate ma anche luogo di tolleranza.
Spazio anche a nuove aree verdi
In occasione della nomina di Fiume a Capitale Europea della Cultura 2020, sono stati presentati anche dei progetti per la creazione di nuovi spazi verdi per la città. Il primo riguarda il borgo di Sušak, dove verrà riportato in vita un vivaio in memoria di Josip Kulfanek, esperto di orticultura che nel 1926, proprio a Fiume, diede vita al parco di Tersatto. Un altro progetto, invece, riguarda il parco di Primorje, nel cuore della città. L’obiettivo in questo caso è quello di ripristinare ed aprire al pubblico una delle poche aree verdi presenti nella Città Vecchia. Ginko, invece, è il nome dato al progetto che vorrebbe collocare delle panchine e delle casette per volatili sugli alberi accanto a via Fašizma, per creare un “mini-parco” a tema.