MILANO – E’ stata ribattezzata “zona d’ombra” e si trova a circa due chilometri sotto la superficie in un abisso dell'oceano Pacifico del nord.
Qui è intrappolata un’acqua che risale al IV secolo, per intenderci quando l’antica tribù germanica dei Goti davano il via alla fine dell'Impero Romano Occidentale e alla nascita dell'Europa Medievale.
La zona ha un’estensione di 6000 km e le ragioni della sua esistenza sono finora rimaste ignote.
Lo studio
Un team internazionale dell'Università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, coordinati dal dott. Casimir de Lavergne della Scuola di Matematica e Statistica ha indagato le cause.
Lo studio è stato pubblicato su Nature e sostanzialmente ha evidenziato la natura fisica degli spostamenti d’acqua negli oceani. In particolare, le acque meno dense fluttuano verso sud contrariamente alle acque più dense che tendono a spostarsi verso nord.
La densità è dovuta alla perdita di calore e all’acquisto di sale. In questa zona i movimenti verticali sono assenti e, attraverso studi sulla datazione del carbonio, si è riuscito a capire l’età dell’acqua ma non perché questa si trovi in questa parte di oceano.
Scenari futuri
La bassa ossigenazione della zona significa che la vita marina è limitata ma non completamente assente.
“Non è una zona molto fiorente, ma non significa che sia una zona morta", ha spiegato il dott. De Lavergne.
Anche gli oceani atlantici e indiani hanno una zona d'ombra, ma di origine più giovane, mentre le acque dell'Antartico hanno un contenuto di ossigeno relativamente elevato.
I ricercatori sperano che il loro lavoro possa aiutare altri scienziati a capire la capacità degli oceani di assorbire il caldo intrappolato dai gas a effetto serra in aumento.
di Alessandro Michielli
21 novembre 2017
source: news.co.au