Made in Italy e sostenibilità, le sfide per la filiera agroalimentare italiana

Made in Italy e sostenibilità, le sfide per la filiera agroalimentare italiana

A Bormio il 17 e 18 giugno è in programma il meeting per fare il punto sull’andamento economico del settore agroalimentare

MILANO L’export agroalimentare italiano è chiamato a fronteggiare sfide decisive e determinanti per proseguire e rafforzare il suo sviluppo internazionale. Di questo si è parlato durante la presentazione del prossimo Forum di The European House - Ambrosetti “La roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni”, in programma a Bormio il 17 e 18 giugno 2022. Ancora una volta la Valtellina è stata scelta per la ricchezza e la peculiarità del suo territorio, vero esempio di modello virtuoso, come teatro dell’appuntamento presentato a Milano presso la sede della Regione Lombardia. Il benvenuto agli ospiti  è stato dato da Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia, che ha fatto gli onori di casa insieme a Massimo Sertori, Assessore agli Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni. Oltre a Valerio De Molli, Managing Partner e Amministratore Delegato di The European House – Ambrosetti, alla conferenza ha partecipato Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato di Nestlé Italiana.

La filiera agroalimentare in numeri

L’export agroalimentare italiano rappresenta uno dei settori più rappresentativi del Made in Italy, con oltre 200 miliardi di euro di    fatturato aggregato nel 2021 e 65 miliardi di euro di Valore Aggiunto, che lo portano ad essere il primo comparto Made in Italy per valore generato e il più resiliente alla crisi Covid. Il business verso l’estero è cresciuto nel 2021, eppure il settore food&beverage è migliorato a ritmi più bassi rispetto ad altri comparti merceologici. È stata comunque superata la soglia dei 50 miliardi di euro, centrando un valore record mai raggiunto nella storia e raggiungendo, con un solo anno di ritardo, il target prefissato a Expo 2015 e assicurando per il terzo anno consecutivo una bilancia commerciale in positivo (3,3 miliardi di euro).

La roadmap del futuro per il Food&Beverage

Il ricco programma dell’evento valtellinese, che si candida a diventare punto di riferimento nazionale per il comparto grazie alla presenza dei più importanti stakeholders del settore food&beverage, ma anche di esperti di marketing, politica e sport, sarà centrato su alimentazione, salute e sport e vivrà i suoi momenti salienti nella presentazione della sesta edizione del Position Paper “La Roadmap del futuro per la filiera agroalimentare italiana: quali evoluzioni e sfide per il futuro” di The European House – Ambrosetti dedicato allo stato dell’arte della filiera agroalimentare italiana, e delle due ricerche di approfondimento strategico “Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane” realizzata in collaborazione con Assocamerestero, e “La R(evoluzione) sostenibile della filiera agroalimentare italiana” condotta insieme a Coca-Cola Hbc Italia, Schneider Electric e Antares Vision.

Saranno cinque i temi portanti del Forum: impatto delle crisi contingenti sulle filiere e strategie per il loro rilancio, Italian Sounding, opportunità di Internazionalizzazione, sostenibilità e correlazione tra alimentazione, sport e salute. Sul fronte internazionale, un focus rilevante verrà dedicato alle Filippine – un Paese dall’economia in forte crescita (+18% negli ultimi 5 anni) che costituisce un mercato di importanza strategica per le grandi opportunità di sviluppo per le aziende del food&beverage italiane.

Sostenibilità: un alleato fondamentale

Ulteriore tema, non più procrastinabile, che verrà discusso durante il forum, riguarda la sostenibilità. Nel 2050 la popolazione mondiale toccherà i 10 miliardi di abitanti, con conseguente aumento del 50% della domanda di prodotti agricoli. Un futuro prossimo nel quale si imporranno forme di consumo che tenderanno a privilegiare carne, frutta e verdura, con conseguenze inevitabili che spingeranno verso un maggiore sfruttamento del suolo e una crescita delle emissioni di gas serra, a cui si aggiungono già da ora condizioni climatiche sempre più instabili e imprevedibili. Per contrastare queste criticità è necessario pianificare politiche e strategie strettamente fondate sulla sostenibilità, come ribadisce la ricerca dedicata al tema, presentata da The European House Ambrosetti. Tra i punti chiave necessari a realizzare la transizione della filiera agroalimentare, l’urgenza di favorire l’educazione alimentare promuovendo stili di consumo sani ed equilibrati, ampliare la misurazione della sostenibilità con metodologie già esistenti (carbon footprint, water footprint ed ecological footprint) e implementare la ricerca di soluzioni tecnologiche abilitanti della transizione sostenibile.

Di Salvatore Galeone

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