MILANO – Ogni anno il 16 ottobre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione celebra l’importanza del cibo e pone l’attenzione sulle problematiche collegate allo spreco alimentare. Come spiega Merazone.com, il cibo dovrebbe essere un diritto fondamentale di ogni persona. Un diritto riconosciuto già nel 1945 dalle Nazioni Unite, quando l’Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) istituì la Giornata, riconosciuta poi solo dal novembre 1979. Nonostante gli sforzi compiuti, però, una persona su nove nel mondo soffre di fame cronica, mentre lo spreco alimentare è un’abitudine ormai radicata nelle zone più sviluppate del globo.
I dati delle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite comunicano che nel 2021, con 350 milioni in più rispetto al periodo precedente la pandemia, circa 2,3 miliardi di persone (il 29,3%) in tutto il mondo vivevano in una situazione di insicurezza alimentare moderata o grave. Le persone a soffrire di insicurezza alimentare grave sono 924 milioni di persone (11,7% della popolazione mondiale). Il divario di genere come spesso accade aggrava il fenomeno per il genere femminile: il 31,9% delle donne ha sofferto di insicurezza alimentare moderata o grave, rispetto al 27,6 % degli uomini: un divario di oltre 4 punti percentuali. Facendo ipotesi per il futuro, si stima che nel 2030 quasi 670 milioni di persone (l’8 % della popolazione mondiale) soffriranno ancora la fame nonostante la ripresa economica. Il dato è simile a quello delle previsioni attuate nel 2015 quando fu lanciato l’obiettivo di sconfiggere fame, insicurezza alimentare e malnutrizione nel quadro dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Spreco alimentare: la classifica degli alimenti
I dati del 2° Cross Country Report dell'Osservatorio Waste Watcher International hanno dimostrato la dimensione del fenomeno dello spreco alimentare monitorando 9 Paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone. Ne è emerso che gli italiani gettano individualmente 30,3 grammi di frutta alla settimana, 26,4 grammi di insalata e 22,8 grammi di pane fresco. Superano di poco i dati italiani di spreco di frutta quelli di Stati Uniti con 39,3 grammi pro capite, Germania con 35,3 grammi e Regno Unito con 33,1 grammi.
Nella classifica degli alimenti più sprecati in tutto il mondo entrano poi latte e yogurt, affettati e salumi, riso e cereali e chiudono la classifica i cibi pronti. Lo spreco di cibo significa però anche spreco di energia nascosta: Waste Watcher ha calcolato che il valore di energia di cibo sprecato nel 2021 nelle case degli italiani ammonterebbe a 4,02 miliardi euro. Il costo complessivo dello spreco di alimenti domestico in Italia si aggira quindi sugli 11 miliardi euro complessivi.
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Al via la seconda stagione di “Why waste?” per ridurre e combattere lo spreco alimentare
Alla luce della situazione attuale, è indispensabile sensibilizzare sempre più le persone circa l’importanza di non sprecare cibo, incentivando il riuso che in certi casi è possibile degli alimenti che non vengono subito consumati. Un impegno legato alla riduzione dello spreco alimentare che il Gruppo Sanpellegrino insieme a Food for Soul sta portando avanti per il secondo anno consecutivo, lanciando la seconda stagione di “Why waste?”; i nuovi episodi vedono protagonisti Massimo Bottura, Dominique Crenn, Sat Bains e Cesar Troisgros. La serie video firmata Fine Dining Lovers invita chef famosi di tutto il mondo a comporre ricette partendo da scarti di verdure, frutta troppo matura o pane raffermo, con l'obiettivo di ispirare le persone mostrando loro come sia facile e convenente creare ricette straordinarie usando tra gli ingredienti il cibo avanzato a tavola.
Di Evelyn Novello