Isungset, l'artista che fabbrica strumenti musicali di ghiaccio

Isungset, l'artista che fabbrica strumenti musicali di ghiaccio

Chi è Terje Isungset l'artista norvegese che fabbrica strumenti musicali con il ghiaccio: trombe e carrillons ma anche chitarre e violoncelli

MILANO – Se sei un violinista sei abbastanza consapevole che il tuo strumento suonerà allo stesso modo sia negli Stati Uniti che in Giappone. Non è così invece per gli strumenti musicali fatti di ghiaccio, manufatti unici il cui suono cambia giorno dopo giorno per via della consistenza del materiale o dell’ambientazione in cui sono suonati. Ad affermarlo, come riporta il Financial Times, è Terje Isungset, artista norvegese che per primo, nel 1999, ha scoperto il ghiaccio come materia musicale.

La voce del ghiaccio

Attraverso motoseghe, coltelli e scalpelli,  Terje Isungset ha realizzato trombe, carillons e xilofoni, ma anche oggetti più complessi come violoncelli, chitarre e arpe. Ad aiutarlo è stato sicuramente il suo background di musicista di jazz, quindi la sua capacità di improvvisare. Produce strumenti da sedici anni, quando nel 1999 ha utilizzato in via sperimentale il ghiaccio e la betulla artica per creare campanacci. Il momento decisivo, confessa l’artista, fu la richiesta di creare un concerto speciale dietro una cascata ghiacciata a Lillehammer: lì fu colpito dalla potenziale voce musicale del ghiaccio.

Il fascino del ghiaccio

Ciò che rende affascinante il ghiaccio è la bellezza visiva e uditiva. Ovviamente un conto è lavorare con il ghiaccio artificiale e un conto farlo con il ghiaccio naturale. Sulle colonne del Financial Times, l’artista ripercorre l’aneddoto in cui il Norwegian Polar Institute gli ha permesso di maneggiare il ghiaccio primordiale del Polo Sud per celebrare il 100° anniversario della conquista del Polo da parte di Roald Amundsen.

Concerti brevi ma intensi

Le temperature sono il principale problema per la realizzazione di concerti. Se è inferiore a -20 gradi gli strumenti tengono, ma occorre tenere presente il rischio di assideramento del pubblico. Se invece le temperature sono troppo miti il rischio è il cambio repentino del suono per via della decomposizione glaciale. Terje Isungset ha finora inciso sette album, ma la cosa più bella è che una volta finita l’esibizione si lascia che gli strumenti tornino alla natura, lasciandoli sciogliere. Concerti unici con strumenti unici e irripetibili.

di Alessandro Conte

20 dicembre 2016

credits: Emile Holba

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