Larissa e Gianni Iapichino: l’atletica, la preparazione e l’importanza dell’idratazione

Larissa e Gianni Iapichino: l’atletica, la preparazione e l’importanza dell’idratazione

La giovane campionessa del salto in lungo e suo padre, ex atleta e oggi suo allenatore, raccontano la passione per lo sport, le sfide della competizione e il ruolo fondamentale dell’idratazione per la performance e il recupero.

MILANO – Larissa Iapichino è una delle stelle più brillanti dell’atletica italiana. Con un talento innato e una determinazione incrollabile, ha scelto il salto in lungo come disciplina, affrontando ogni gara con passione e impegno. A guidarla nel suo percorso c’è il padre e allenatore Gianni Iapichino, che conosce bene le dinamiche dello sport d’élite. 

In questa intervista, Larissa e Gianni raccontano il legame con l’atletica, l’importanza dell’idratazione per garantire la miglior performance possibile e le abitudini quotidiane che permettono di affrontare allenamenti, gare e viaggi mantenendo il corpo e la mente al massimo delle potenzialità.

 

Larissa, il tuo percorso nell’atletica è straordinario e costellato di successi. Cosa ti ha spinto a scegliere il salto in lungo e come descriveresti il tuo rapporto con questo sport?

Il salto in lungo è stata una scelta dettata da passione e risultati sul campo. Ho deciso di praticare atletica dopo aver assistito al meeting di Montecarlo qualche anno fa. All’inizio mi dividevo tra ostacoli e salto in lungo, poi ho scelto di intraprendere quest’ultima strada in modo definitivo dopo aver stabilito il record del mondo U20 indoor.

Il mio sport è decisamente il fulcro che detta i ritmi della mia vita, una specialità estremamente competitiva e profondamente individuale perché, quando ti appresti ad affrontare una prova, sei davvero sola. Per fare un esempio, i 100 metri si corrono in 8 uno accanto all’altro, noi saltatrici ci confrontiamo una alla volta. Questo ha anche dei risvolti psicologici non da trascurare.

 

Nello sport, e in particolare nell’atletica, l’idratazione gioca un ruolo cruciale per la performance e il recupero. Come gestisci l’idratazione durante le tue giornate di allenamento e gara? Hai qualche abitudine o routine specifica?

L’idratazione gioca un ruolo fondamentale della mia routine di integrazione e di allenamento. Prima e dopo allenamento e gare è fondamentale garantire al corpo di essere sempre al giusto livello di carica “acquatica” e, per questo, sono seguita da un grande professionista il Dr Fabrizio Angelini, medico endocrinologo e mio specialista per la nutrizione ed integrazione. 

Inoltre, ogni volta che entriamo in macchina per andare al campo di allenamento, prendo sempre una bottiglia di acqua fresca dal garage. È diventata una routine così radicata che, se la dimentico, è mio papà (e allenatore) Gianni che me lo ricorda. Lo fa anche con mia sorella più piccola prima di portarla a scuola.

 

Gianni, come sportivo e allenatore, quanto è importante l’idratazione per un’atleta d’élite come Larissa? In che modo una corretta idratazione può influenzare la preparazione e le prestazioni sportive di un atleta?

L’idratazione per ogni atleta e a maggiore ragione per un atleta top è un elemento fondamentale. Del resto, il corpo umano è composto prevalentemente d’acqua.

L’atleta, soprattutto se di alto livello, ha bisogno di reintegrare per permettere al corpo, ai muscoli, ai tendini e quant’altro di poter performare al massimo. Una corretta idratazione sta alla base sia della performance che del recupero muscolare.

 

Larissa, come atleta internazionale, sei spesso sottoposta a stress e viaggi frequenti, che possono influire anche sulla cura della pelle. Che ruolo gioca l’idratazione in questo ambito e quali accorgimenti adotti per proteggere e mantenere la tua pelle sana?

Viaggi e stress, insieme a fattori come l'aria condizionata degli aerei, treni o hotel, tendono a disidratare pelle e corpo. Per questo motivo, viaggio sempre con una bottiglia d’acqua piccola e la riempio appena posso. Mantenere il corpo idratato, infatti, aiuta anche a preservare il giusto tono della pelle.

 

Di Martina Invernizzi

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