MILANO - Una laurea in chimica e una passione per la scienza che l’hanno portato a essere un divulgatore a tutto tondo. Ruggero Rollini pensa alla chimica come ad una lente d’ingrandimento attraverso cui studiare il mondo e capire i processi che ne stanno alla base e cerca nel suo lavoro di portarli all’attenzione del pubblico. Dalla partecipazione ai programmi tv agli interventi nelle scuole, dalle conferenze ai social, Ruggero ha fatto dei suoi interessi un lavoro e i risultati non sono tardati ad arrivare: 124K follower su Instagram, un libro appena pubblicato e un podcast da 100K ascolti.
Lo abbiamo intervistato per farci raccontare in prima persona la sua storia e in che modo si impegna a sensibilizzare la gente nei confronti delle tematiche ambientali.
Raccontaci un po’ di te e delle tue passioni: come nasce, in particolare, quella per la chimica?
La passione per la chimica nasce da più fattori. Lo studio delle scienze mi ha sempre appassionato grazie ai docenti capaci che ho avuto la fortuna di incontrare ma anche grazie alla natura e ai boschi che circondano Invorio (Novara), la città in cui sono nato. Vedo la chimica come una disciplina ponte tra il microscopico – l’infinitamente piccolo - e il mascroscopico – ciò che possiamo vedere a occhio nudo – e questa sua natura mi permette di spaziare agilmente tra le scienze e perciò ho deciso di studiarla. La cosa stupefacente della chimica è il fatto che regala la possibilità di capire perché ciò che si vede è così e si comporta in quel modo. Ti aiuta a decifrare la complessità del mondo.
Ti definisci un divulgatore della scienza, ci puoi spiegare meglio?
Il mio mestiere è comunicare la scienza in tutti i modi. Io nasco dai social, Tik Tok, Facebook, Instagram e YouTube, ma poi ho aggiunto attività collaterali. Ho collaborato con Raiplay e sono stato ospite di programmi come Geo, Unomattina e Agorà e ho scritto articoli, per Wired, Vanity Fair, ecc. Ho creato, insieme ai miei colleghi divulgatori Francesca De Ruvo, Andrea Tavernaro e Francesca Zavino un podcast, “Pharmakon”, uscito ad agosto a puntate e finanziato solo tramite crowfounding. Ha già 100mila ascolti.
Mi occupo poi di incontri e webinar nelle scuole di vario ordine e grado (sono stato docente di comunicazione della chimica per la Società Chimica Italiana) e di conferenze in festival ed eventi. Dal 2019 collaboro alla realizzazione di Superquark+. In generale, i temi che porto al pubblico sono la chimica nel quotidiano e la chimica ambientale, legata quindi agli ecosistemi e all’inquinamento.
Parlando proprio di contenuti a tema ambientale, come si inseriscono ad esempio l’inquinamento, il riscaldamento climatico e la sicurezza dell’acqua potabile nei tuoi canali?
La chimica ha all’interno anche studi ambientali e proprio la chimica ambientale è diventato uno dei miei argomenti che più porto al pubblico cercando di complessificare il discorso trattato troppo spesso come slogan o minimizzato. Che sia il riscaldamento ambientale o l’inquinamento atmosferico, presento le questioni con la giusta complessità perchè l’obiettivo è diffondere conoscenza. Spero in un mutamento forte da parte delle istituzioni e delle aziende, e il primo passo penso sia avere un’opinione pubblica consapevole e attiva nel chiedere un cambiamento. Questo avviene solo quando c’è il giusto engagament, tutti devono essere parte attiva nella comunicazione ambientale. L’azione individuale, quindi, è necessaria ma ci devono essere cambiamenti sistemici da parte di chi ha il potere di farlo.
Non solo divulgatore ma anche scrittore del libro “C’è chimica in casa”. Ci puoi raccontare perché l’hai scritto?
Il libro, uscito due mesi fa, nasce per combattere la chemofobia, ovvero, la paura irrazionale o pregiudizio nei confronti della chimica e di tutto ciò che può definirsi chimico ed è ciò che ci porta a evitare il chimico come fosse qualcosa di dannoso. “Chimica in casa” vuole ricordare che, in realtà, siamo circondati dalla chimica e che conoscerla ci permette di vivere meglio usando ogni prodotto giusto nel momento e nel posto giusto senza timore. Su questa scia, passo in rassegna le applicazioni più comuni della chimica nella quotidianità, dalla gestione del calcare ai digestivi fai-da-te, dal funzionamento di saponi e detersivi al potere disinfettante del cloro, sfato falsi miti e cerco di rendere più comprensibile i processi chimici che ci circondano ogni giorno.
Una buona parte è dedicata all’acqua e ho studiato la strada che compie prima di arrivare nei nostri rubinetti. Per farlo, mi sono documentato e ho studiato sul campo l’impianto di Novara. Nel libro, così come attraverso tutti i miei canali, cerco di trasmettere gli argomenti come complessi, interrelati, ricchi di sfaccettature, ma non difficili, e ciò è fondamentale per creare un vero dibattito pubblico.
Evelyn Novello