Milano – Sebastian Colnaghi, 23 anni, è un giovane attivista ambientale nato a Milano con un legame profondo con il mare, maturato durante l'infanzia trascorsa in Sicilia. La crescente presenza di rifiuti sulle spiagge ha acceso in lui una forte consapevolezza ecologica, portandolo a organizzare giornate di pulizia e sensibilizzazione ambientale.
Invitato all’evento Crafting a Conscious Planet presso l’UNESCO a Parigi, e autore del libro Che il viaggio abbia inizio, oggi Sebastian promuove l’educazione ambientale come strumento chiave per il cambiamento, affiancando esperienze pratiche e uso dei social media per diffondere il messaggio.
1. Ciao Sebastian, parlaci un po’ di te e di come è nata la tua passione per la sostenibilità e la tutela degli ecosistemi marini?
Buongiorno, mi chiamo Sebastian Colnaghi, sono nato a Milano e ho 23 anni. A soli tre giorni di vita ho preso il mio primo volo per la Sicilia, poiché mia madre Daniela è originaria di Siracusa. Ho avuto la fortuna di crescere in una villa che si affacciava sul mare, e proprio quel mare è diventato per me una seconda casa, un luogo di rifugio e meraviglia. Già da bambino, però, ho iniziato a notare un cambiamento preoccupante: sempre più rifiuti si accumulavano lungo le spiagge. Questo problema ha iniziato a farmi riflettere molto e non sono riuscito a rimanere indifferente di fronte al degrado del nostro ecosistema marino.
Negli ultimi anni ho deciso di organizzare delle vere e proprie giornate ecologiche nella mia città, coinvolgendo giovani e adulti per ripulire le nostre spiagge dai rifiuti. Vedere bambini di appena sei anni raccogliere i rifiuti è stato toccante. Purtroppo ho assistito anche a momenti drammatici, come il ritrovamento di animali in difficoltà. Le tartarughe, per esempio, non riescono a distinguere tra una busta di plastica e una medusa, il loro cibo naturale, e questo è fatale per loro, e ci mostra chiaramente l’impatto devastante che i nostri rifiuti hanno sulla fauna marina. È una tragedia che ci ricorda che non c’è più tempo da perdere.
2. Durante l’evento ‘Crafting a Conscious Planet’, al quale sei stato invitato, si è anche parlato dell’importanza di agire per la salvaguardia degli oceani. Quali strategie consideri più efficaci per sensibilizzare l’opinione pubblica e ridurre l’impatto umano sugli ecosistemi marini?
Partecipare all’evento globale ‘Crafting a Conscious Planet’ all’Unesco a Parigi è stato un onore per me. Credo che una delle strategie più efficaci per sensibilizzare l’opinione pubblica sia quello di educare il prossimo, a partire dai più giovani, creando una connessione diretta con il problema attraverso esperienze pratiche, come le giornate di pulizia delle spiagge, che aiutano le persone a capire l’impatto delle loro azioni. Utilizzare i social media per diffondere queste iniziative è fondamentale per amplificare il messaggio, con l’intento di creare una consapevolezza globale. Inoltre credo fermamente che coinvolgere le istituzioni locali e internazionali per promuovere regolamentazioni più severe contro l’inquinamento marino sia una strada da seguire. Ogni azione, piccola o grande che sia, conta.
3. Abbiamo visto che hai scritto un libro, pubblicato recentemente. Da dove è nata l’idea? Ti va di raccontarci di cosa si tratta?
È vero! Il mio primo libro Che il viaggio abbia inizio è uscito da poco. L’idea è nata un po’ per caso. Inizialmente non pensavo di voler scrivere un libro, ma il mio editore mi ha convinto, avendo riconosciuto nel mio percorso un messaggio che poteva ispirare altre persone. Il libro racconta la mia storia, i traguardi che ho raggiunto e il mio modo di pensare. Vorrei che i lettori capissero quanto sia importante agire con consapevolezza verso il nostro ambiente e quanto sia possibile fare la differenza, anche partendo dai piccoli gesti. Spero che il libro riesca a sensibilizzare le persone sull’importanza di prendersi cura del nostro pianeta.
4. Nel corso della tua carriera, quali sono state le sfide più grandi che hai dovuto affrontare nei tuoi progetti? Guardando al futuro, quali sono le iniziative o i progetti su cui stai lavorando?
Una delle sfide più grandi è stata sicuramente quella di crearmi un pubblico che apprezzasse e comprendesse i miei progetti. All’inizio è difficile farsi notare e non sempre si ricevono riscontri positivi. Ho dovuto imparare a ignorare le critiche negative e concentrarmi su quello che volevo fare davvero. Un’altra sfida è stata mantenere la coerenza e l’entusiasmo nel lungo periodo nonostante gli ostacoli. In futuro vorrei espandere le giornate ecologiche anche al di fuori della Sicilia, in tutta Italia. Inoltre ho iniziato a scrivere un’autobiografia che spero di pubblicare tra qualche anno. Voglio continuare a promuovere un mondo più pulito e consapevole.
Di Valentina Toschi