MILANO – Con l’inizio del mese di Dicembre molte case iniziano ad addobbarsi a festa in vista del Natale. La nostra tradizione italiana, di origine cattolica, vuole che l’albero sia realizzato l’8 dicembre, insieme al Presepe, in occasione della ricorrenza dell’Immacolata Concezione. Ogni anno per l’acquisto di un albero di Natale in molti si pongono il dilemma: meglio reale o sintetico? Un articolo pubblicato sul The Guardian ha approfondito la questione.
Albero di Natale reale o sintetico?
Spesso si ritiene che comprare un albero sintetico "salva la vita" di un abete, rappresentando così una scelta più rispettosa verso l’ambiente rispetto ad un abete vero. In realtà non è così: secondo diverse analisi sul ciclo di vita di un albero sintetico citate dal Guardian, il suo impatto ambientale è alto. Un albero sintetico di 1,8 metri per esempio ha un'impronta ecologica di circa 35 chilogrammi di CO2, oltre il doppio di quella di un albero vero che finisce la sua vita in discarica e più di 10 volte quella di un albero reale che viene bruciato.
L’impronta ecologica di un albero
Il calcolo dell’impronta ecologica di un albero di Natale si effettua prendendo in considerazione una serie di parametri: modalità di produzione, trasporto e smaltimento del materiale plastico. In particolare, è l’uso della plastica, e quindi del petrolio, che influisce di circa due terzi sull’impronta di carbonio di un albero artificiale. Inoltre, la maggior parte degli alberi finti sono realizzati in PVC, una plastica che è notoriamente difficile se non impossibile da riciclare perché richiede attrezzature specializzate. A meno che non venga realizzato dietro casa e utilizzato per 10-15 anni, un albero sintetico non rappresenta la scelta più green.
I vantaggi di un albero di Natale vero
A Natale, gli esperti consigliano di cercare un albero vero prodotto localmente per evitare emissioni dovute al trasporto e all'importazione. "Gli alberi veri coltivati localmente rappresentano l'opzione migliore per un Natale sostenibile e rispettoso dell’ambiente", afferma Mike Childs, capo della ricerca presso Friends of the Earth. “Nel Regno Unito crescono circa 100 milioni di alberi con tutti i benefici che gli alberi danno all'ambiente. Questi alberi non crescerebbero se non fosse per il mercatino degli alberi di Natale", dice. Inoltre, almeno nel Regno Unito, la maggior parte delle autorità locali offre ora un servizio di raccolta per alberi veri che vengono poi piantati presso giardini e parchi: di certo il modo più ecologico per smaltire un albero vero.
Conferme arrivano anche dall’Italia: secondo il direttore del Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie (Dagri) Matteo Barbari "acquistando abeti veri si contribuisce a incrementare il reddito delle popolazioni che vivono in aree rurali, si combatte l'effetto serra visto che questi abeti hanno assimilato durante la loro crescita la CO2 atmosferica, a differenza di quelli di plastica che sono invece prodotti con idrocarburi fossili".
Come riciclare un albero di natale reale
Secondo il responsabile di Carbon Trust John Kazer, un vero albero che viene riciclato attraverso la “cippatura” o tenuto a crescere in vaso o in giardino può avere emissioni trascurabili o addirittura negative. Ma un albero vero alto 2 metri potrebbe comportare un'impronta di carbonio di 16 kg di CO2 se finisce in discarica, dove l'albero si decomporrebbe producendo così gas metano, 25 volte più potente come gas serra della CO2.
Riducendo le emissioni derivanti dal trasporto degli alberi e riciclandoli mediante la cippatura, i veri alberi di Natale possono diventare positivi per il clima, creando un ambiente favorevole alla rimozione del carbonio dall'atmosfera. Se si ha in casa un albero artificiale, il consiglio è quello di usarlo ancora e, se risulta malconcio, è suggerito optare per uno di seconda mano in modo che la plastica possa essere riutilizzata, così da mantenere bassa l'impronta di carbonio.
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Di Rossella Digiacomo