MILANO – Si chiama ofuro il tradizionale bagno giapponese oggi proposto in molte spa come un rituale antico e prezioso che rilassa il corpo e la mente, purifica la pelle e rigenera. La tradizione prevede che l’immersione venga fatta in una vasca di legno di cipresso giapponese nella quale ci si immerge in acqua caldissima, fino a 42°, lasciandosi avvolgere dai vapori che profumano di resina e di oli essenziali come quello di hinoki, emolliente e lenitivo.
Rito di benessere
Per i giapponesi l’ofuro non è un rito di pulizia bensì di benessere. Per questo in genere viene fatto precedere da una doccia con un’energica insaponata per eliminare le impurità e permettere alla pelle di trarre massimo beneficio dal calore. L’immersione nella vasca, che può durare tutto il tempo che si desidera, ha uno straordinario potere rilassante e distensivo. Il calore inoltre apre i pori e permette alle tossine di uscire con un’azione purificante profonda che aiuta la pelle a ritrovare perfezione e luminosità.
Effetti benefici
Tradizionalmente il rituale dell’ofuro viene praticato la sera per allentare le tensioni della giornata. Oggi viene proposto sempre più il mattino: il bagno fumante favorisce il risveglio, è fonte di energia e benessere per tutta la giornata. Stimola infatti gli ormoni, a partire dall’adrenalina, distende la muscolatura e migliora l’umore per effetto della serotonina. La temperatura elevata permette al corpo di eliminare le tossine accumulate durante la notte e di partire quindi con sprint. A casa si può riprodurre il bagno giapponese immergendosi in una vasca di acqua caldissima alla quale si possono aggiungere oli essenziali stimolanti e rivitalizzanti come quello di rosmarino, menta, noce moscata e cannella: ne bastano dalle due alle sei gocce da diluire in un cucchiaio di olio di mandorle o in una manciata di sale grosso.
Attenzione solo per chi soffre di capillari e cattiva circolazione: l’immersione nella vasca deve essere piuttosto breve (non più di cinque minuti) e seguita dal passaggio prolungato di un getto di acqua fredda sulle gambe, dalle caviglie alle cosce.
di Alessandro Conte