MILANO – Vi è mai capitato di sentire espressioni come “mi trovo con l’acqua alla gola” o “quella persona è come l’acqua cheta”, senza conoscere l’origine di tali espressioni? Già in passato vi abbiamo elencato una serie di modi di dire con protagonista l’acqua. Stavolta, andiamo più nello specifico rintracciando per alcune di tali espressioni in voga oggi il significato e l’origine grazie al supporto del giornalista specializzato in tematiche linguistiche Fausto Raso.
Acqua in bocca!
Si adopera quando si invita qualcuno a mantenere un segreto, a non divulgare una notizia. Un aneddoto narra di una vecchina, pettegola, che diceva sempre male di tutti. Un giorno decise di recarsi dal parroco per liberarsi di quel peccato. Il sacerdote le consegnò una boccetta d’acqua benedetta raccomandandole di metterne qualche goccia in bocca, senza ingoiarle, ogni volta che era presa dalla tentazione di spettegolare. Con l’acqua in bocca, non poteva, ovviamente, parlare.
Pestare l’acqua nel mortaio
Significa fare una cosa assolutamente inutile. Si adopera, in particolare, quando si ammonisce qualcuno sapendo, già, di non ottenere alcun risultato. Si tratta di un proverbio genovese che trae origine dalla tradizione gastronomica territoriale; il mortaio è un recipiente usato in cucina per la triturazione degli ingredienti tramite un pestello.
All’acqua di rose
Si dice di un rimedio che ha scarsa efficacia o di qualcosa fatto con poca serietà. L’acqua di rose deriva dalla soluzione ottenuta dalla distillazione dell’essenza di rose.
L’espressione trae origine dalle caratteristiche dell’acqua di rose: essa tra le sue proprietà ha la delicatezza, che la rende detergente ed emolliente per la pelle, ma non ha proprietà curative che possa renderla utile da quel punto di vista.
Acqua cheta (essere un’)
Si dice di persona in apparenza tranquilla, molto accomodante ma che in realtà mira a determinati scopi. Il modo di dire richiama il noto proverbio “l’acqua cheta rovina i ponti”, che riprende il concetto secondo il quale una lenta corrente d'acqua può corrodere i sostegni di un ponte in modo lento ma continuativo, facendo più danni addirittura di una comune piena. Si tratta di un detto popolare toscano per cui si consiglia di non sottovalutare chi normalmente è quieto.
Acqua fresca
Si dice di una qualunque sostanza che dovrebbe produrre dei benefici, ma in realtà si rivela soltanto… acqua fresca. L’origine di tale espressione è dovuta al fatto che in natura l’acqua degli oceani, dei mari, dei fiumi e dei laghi è fredda. Fanno eccezione le fonti termali, ma sono una strettissima minoranza, che hanno origine vulcanica e risultano calde. Per cui l’espressione “essere acqua fresca” indica qualcosa, o qualcuno, come tanti, comune in natura proprio come l’acqua fresca. L’espressione si usa anche per indicare argomento, discorso inconcludente e banale o di scarso effetto.
Avere l'acqua alla gola
Si dice quando ci si trova in una situazione disperata dalla quale è difficile uscirne, come la persona che sta per affogare avendo l’acqua alla gola. Il suo significato letterale non trae origine da un fatto storico o aneddoto specifico, ma da una circostanza comune che rimanda ad una situazione di annegamento, dove il livello dell'acqua raggiunge l'altezza della gola, di poco al di sotto delle vie respiratorie.
L’espressione definisce inoltre una situazione disperata che offre poche e difficili possibilità di scampo, e si usa spesso in contesto economico per evidenziare situazioni complicate. È utilizzata anche per sottolineare circostanze in cui si ha poco tempo a disposizione per completare qualcosa.
Di Salvatore Galeone
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