Secondo i dati rilevati dai satelliti Grace la velocità di scioglimento delle calotte polari è in continuo aumento
MILANO - Si rinnova il grido di allarme dagli scienziati del clima in merito all’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci, fenomeno che negli ultimi anni sta diventando sempre più preoccupante. I dati rilevati dai satelliti Grace, che dal 2002 misurano le fluttuazioni della gravità della Terra, attestano che ogni anno 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio si staccano dalle calotte polari, andando ad ingrandire gli oceani. In Italia uno studio dell’Università di Milano in collaborazione con il Comitato glaciologico nazionale e promosso da Levissima ha fatto luce sullo stato di salute dei ghiacciai italiani.
LE CAUSE - Molteplici le cause legate a questa improvvisa accelerazione dello scioglimento dei ghiacci: non solo global warming ma anche variazioni climatiche dovute al cambio delle correnti oceaniche e oscillazioni del sistema climatico dell’oceano nord Atlantico. “Per poter fornire una stima affidabile e stabilire con certezza un legame tra riscaldamento terrestre e scioglimento dei ghiacci ci vorrà ancora qualche anno nel caso dell’Antartide e almeno dieci anni per la Groenlandia” ha infatti dichiarato il Professor Bert Wouters del centro di glaciologia dell’università di Bristol in Gran Bretagna, autore dello studio sui risultati raccolti dai Grace pubblicato su Nature Geoscience.
L’ACCELERAZIONE - In merito alla velocità di scioglimento dei ghiacci il Prof. Wouters ha inoltre affermato: “Di sicuro la velocità sta aumentando, negli ultimi anni è raddoppiata e ogni anno perdiamo sempre più ghiaccio sia dalla Groenlandia che dall’Antartide”. La tesi del glaciologo è anche supportata da uno studio condotto alla fine del 2012 da un team di esperti sostenuti dalla Nasa e dall’Agenzia spaziale europea, secondo il quale l’accelerazione con la quale i ghiacci si stanno sciogliendo è aumentata di tre volte rispetto alle previsioni degli anni Novanta. Dal 1992 l’aumento complessivo è stato di 11 millimetri, e se oggi il livello degli oceani cresce di un millimetro all’anno, il trend futuro prevede un incremento di 3,2 millimetri.
LE PREVISIONI - I dati presentati dai climatologi prevedono un innalzamento notevole di mari e oceani a causa dello scioglimento dei ghiacci. Se la Groenlandia e l’Antartide, che insieme costituiscono il 99,5% di ghiacci della Terra, dovessero dissolversi completamente, contribuirebbero ad un innalzamento di circa 63 cm del livello dei mari. Per il Mar Mediterraneo ad esempio, si prevede un aumento di 20-30 cm nei prossimi 100 anni a cui andranno aggiunti altri 25 cm dovuti al riscaldamento dell’acqua. Preoccupanti le conseguenze: secondo lo studio “Ice 2 Sea”, finanziato dall’Unione Europea, l’innalzamento del livello di mari e oceani potrebbe causare frequenti inondazioni a città come Venezia, Amsterdam, Londra o Los Angeles, potenzialmente a rischio.
IL CASO ITALIANO - Oltre allo scioglimento delle calotte polari, il riscaldamento climatico ha generato anche una riduzione della superficie totale dei ghiacciai lombardi, le cui superfici si sono ridotte del 23%, passando da 115 kmq, nel 1959-1962, agli 89 kmq attuali. I dati sono stati resi noti dal nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, un progetto di ricerca volto a monitorare lo “stato di salute” dei ghiacciai italiani condottodall’Università degli Studi di Milano e del Comitato EvK2Cnr e promosso da Levissima.
Aggiornato il 29 luglio 2013