MILANO – Sapevate che due acque con la stessa composizione minerale possono avere un sapore diverso?
Ciò è dovuto al fatto che, sebbene la natura delle rocce e le diverse possibili combinazioni degli strati che caratterizzano l’acqua che emerge possano essere simili, la carta d’identità dell’acqua dipende anche da come e quanto viene protetto questo processo naturale.
Il viaggio dell’acqua
Il processo di mineralizzazione avviene nell’acquifero, che è assimilabile ad un serbatoio in cui scorre lentamente l’acqua.
Questa proveniente da precipitazioni o da liquefazione periodica di nevai e ghiacciai, si infiltra nel sottosuolo attraverso la roccia che la caratterizza.
L’acqua infiltrata entra poi entra in contatto con i minerali, che si sciolgono lentamente a seconda del loro grado di solubilità.
Il gusto dell’acqua
L'acqua non rivela al primo assaggio tutta la sua ricchezza e la sua degustazione ma richiede l’utilizzo di tutti i cinque sensi: la vista per valutare la chiarezza; il tatto per sentire la consistenza; l'odore di catturarne gli aromi; l’udito per ascoltare lo schioccare delle bolle; il gusto per apprezzarne la finezza.
La proporzione dei diversi minerali contenuti in un'acqua conferiscono il suo specifico gusto. Una composizione ricca di calcio e magnesio, ad esempio, darà, ad alcune acque, un sapore vellutato e talvolta leggermente salato.
di Alessandro Michielli
23 gennaio 2018
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