L’obiettivo è garantire un maggiore controllo delle precipitazioni tropicali
MILANO – Megha - Tropique è un nome strano per un satellite, ma ha una buona ragione. Il progetto è per metà francese e metà indiano e servirà a conoscere meglio i cicli idrogeologici con un occhio di riguardo sulla zona tropicale della Terra, interessata spesso da fenomeni atmosferici violenti e dirompenti. Il 12 ottobre, dalla base di Srihari Kota è partito alla volta dello spazio e questo strumento è pionieristico nel suo genere.
LA “NUVOLA”– La prima parte del suo nome, "Megha" in sanscrito significa "nuvola" e spiega, in maniera anche creativa, la bontà della sua missione. E in effetti, il satellite è stato progettato per studiare i cicli idrologici atmosferici e dei trasferimenti di energia nelle zone torride. Da qui il termine “Tropique”. Per completare la sua missione, il satellite è stato dotato di diversi dispositivi. Uno studierà le precipitazioni e le caratteristiche delle nubi. Un altro misurerà il flusso di radiazione del Sole e un ricevitore fornirà i dati relativi alla temperatura e all’umidità dell’atmosfera. L’operazione fa parte del più ampio progetto "Earth, Environment and Climate" che interessa 11 Paesi per oltre 100 tra ingegneri e ricercatori coinvolti.
IL PROGRAMMA– Il programma, progettato da CNES e ISRO, agenzie spaziali francesi e indiane, mira a garantire un maggior controllo delle precipitazioni tropicali. Esso dovrebbe inoltre consentire una migliore comprensione del clima tropicale al fine di anticipare meglio le conseguenze e il loro impatto sulle popolazioni. Queste regioni sono quelle che più ricevono energia dal Sole e, per questo, ogni cambiamento nel loro bilancio energetico può portare a variazioni climatiche non solo in quei luoghi ma anche in ogni regione del globo.
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aggiornato il 2 maggio 2014