Lo spiega il Rapporto sul settore termale 2013-2014 presentato da Federterme Confindustria a “Thermalia 2014 TTI”
MILANO – Andare per terme sta tornando di moda perché le persone stanno imparando a privilegiare gli ambienti e l'offerta naturale vera: l'acqua termale, i parchi termali, servizi di qualità per esperienze di terapie, di riabilitazione e di benessere termale, ma anche di vera e propria vacanza in ambiente termale, e hanno imparato a navigare nei siti delle terme alla scoperta di servizi ed offerte sempre più attrattivi. Lo spiega il recente rapporto sul settore termale 2013-2014 presentato da Federterme Confindustria a “Thermalia 2014 TTI”.
I NUMERI– Gli addetti diretti delle aziende termali sono circa 15 mila (compresi i direttori sanitari, i medici e altri operatori sanitari, nonché i lavoratori stagionali), ai quali sono da aggiungere circa 60 mila lavoratori indiretti dell'indotto. Il valore aggiunto stimato è di circa 430 milioni di euro. Il Rapporto evidenzia come le terme del nostro Paese “sono di gran lunga le più importanti nel panorama europeo e quindi mondiale, in primo luogo per la qualità dei servizi sanitari che erogano, da sempre inquadrate all'interno del Servizio sanitario nazionale.”
IL PRIMATO ITALIANO- “Le terme italiane - afferma Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme-Confindustria - sono un patrimonio naturale ed imprenditoriale unico e specifico dei territori, da far conoscere meglio, da preservare e valorizzare in maniera integrata, per la salute ed il benessere delle persone, per concorrere a riprendere la strada della crescita, per lasciarci alle spalle troppi mesi di sofferenze dovute ai morsi di una crisi economica che si è trascinata troppo a lungo”.
aggiornato il 22 ottobre 2014