Ad un borgo antico patrimonio dell’Unesco da oltre dieci anni, la splendida Otranto unisce il fascino unico del suo mare e dei suoi fondali. La città degli Ottocento Martiri, la cui storia è narrata nell’incantevole romanzo “L’ora di tutti” di Maria Corti, è infatti una delle mete più ambite del turismo subacqueo internazionale. Merito di dei suoi fondali ricchi di vita, dell’organizzazione impeccabile dello storico Scuba Diving Otranto che ha la sua sede proprio al porto, del fascino inimitabile del faro della Palascìa, la punta più orientale d’Italia, che fa da sfondo alla navigazione per gli amanti delle avventure nel blu.
Anfore, grotte e tanto pesce
Dalla meravigliosa Secca dalla Scala, a circa un miglio dalla costa, all’incanto delle Grotte dell’Ora, del Serpe, della Macchia, fino alle pareti colorate e ricche di vita sommersa di Punta Facì, Punta Remite, del Taglio delle Orte ed ancora La Palascìa, La Palombara,l’Acquario. È così che la Porta d’Oriente svela il suo fascino intenso fatto di vita pulsante nel blu, tra barracuda, saraghi, tonni, murene, cernie, grossi scorfani, aragoste e banchi di occhiate. Una bellezza di luoghi sommersi intrisi di storia antica, dove tra resti di anfore romane, ancore, spirografi, cerianthus e stelle marine, l’Adriatico si mette l’occhio della festa e celebra la vita, lasciando letteralmente senza fiato i turisti che vengono qui da ogni parte d’Italia e dall’estero.
Immersioni diurne e notturne
Alla scoperta dei fondali di Otranto, dunque, per visitare gli innumerevoli siti di immersione che questa cittadina sa offrire. Di mattina e di pomeriggio, quando la luce filtra sotto il livello del mare e regala la magia del blu pulsante di vita. E anche di notte, quando la vita marina è al culmine della sua attività e si possono fare gli incontri più belli illuminando i fondali con le torce subacquee. Come astronauti si vaga negli abissi, col corpo senza peso e la mente aperta a nuove suggestioni di mare. E non siamo a Sharm, ma ad Otranto. Nella bella Puglia che d’estate si mette l’abito della festa, eppure è splendida tutto l’anno.
Di Maria Pia Romano