MILANO – Paestum - o Poseidonia, come la chiamavano gli antichi Greci - è tra i 42 siti UNESCO sul Mediterraneo che potrebbero venire sommersi a causa dell’innalzamento del livello del mare. Questo fenomeno, causato dal riscaldamento globale, è raccontato all’interno di “Poseidonia, città d’acqua”, mostra che resterà aperta dal 4 ottobre al 31 Gennaio a Paestum, un viaggio tra storia, archeologia e sensibilizzazione.
La mostra sulla città di Poseidone dal 4 Ottobre 2019 al 31 Gennaio 2020
L’acqua, se salvaguardata, è una fonte di opportunità e di ricchezza. Caratteristiche che la accomunano a Poseidone, dio “esuberante” e portatore di grandi benefici, ma che può essere anche molto vendicativo verso chi non lo rispetta. Lo stesso concetto vale per l’elemento da lui dominato: il mare. E come non ricordarlo proprio oggi, sullo sfondo del riscaldamento globale. “Dopo le previsioni preoccupanti pubblicate da parte di scienziati di tutto il mondo, ‘Poseidonia città d’acqua: archeologia e cambiamenti climatici’ è la prima mostra che integra il discorso sui cambiamenti climatici con una prospettiva storica e archeologica - spiega il direttore di Paestum, Gabriel Zuchtriegel - L’obiettivo è quello di attirare l’attenzione su una storia caratterizzata dall’espansione imperialistica, dall’asservimento coloniale, da sostanziali e insostenibili cambiamenti ambientali. E, soprattutto, dalla capacità delle società umane di comprendere cambiamenti imprevisti, adattarsi e ricostruirsi”.
Il Rapporto tra territorio e uomo nel periodo del cambiamento climatico
In un periodo storico in cui i cambiamenti climatici in atto rischiano di sconvolgere il mondo, la mostra racconta in chiave storica il rapporto tra gli uomini e l’acqua. Il percorso di mostra sarà articolato in tre macro-aree: l’archeologia, che narra del rapporto tra gli uomini e l’oro blu nel corso degli ultimi millenni; la scienza, che ci aiuta a comprendere quali possano essere gli sviluppi futuri; l’arte contemporanea, che ci interroga sul significato del rapporto tra patrimonio storico e l’ambiente in cui stiamo vivendo.
di Stefania Ghezzi
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