2025 Anno della protezione dei ghiacciai, un bene da salvaguardare

2025 Anno della protezione dei ghiacciai, un bene da salvaguardare

L’evento dell’UNESCO mira a sensibilizzare il mondo sul ruolo critico dei ghiacciai e sugli impatti economici, sociali e ambientali dei cambiamenti imminenti nella criosfera terrestre.

MILANO - Con l’obiettivo di evidenziare il ruolo vitale dei ghiacciai e le sfide urgenti poste dal loro scioglimento accelerato, lo scorso 21 gennaio a Ginevra l’UNESCO e la World Meteorological Organization (WMO) hanno lanciato per il 2025 l’”Anno Internazionale della protezione dei ghiacciai”. L’idea parte nel 2022, quando l’Assemblea Generale adottò una risoluzione per dichiarare il 2025 come Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai.

2025 Anno Internazionale della protezione dei ghiacciai

L’evento dell’UNESCO mira a sensibilizzare il mondo sul ruolo critico dei ghiacciai, in conformità con la risoluzione, della neve e del ghiaccio nel sistema climatico e sugli impatti economici, sociali e ambientali dei cambiamenti imminenti nella criosfera terrestre. 

I ghiacciai, infatti, non sono solo spettacolari formazioni di ghiaccio, ma veri e propri regolatori climatici del pianeta. Riflettendo la luce solare (circa il 95%) grazie al loro colore chiaro, contribuiscono a mantenere il clima freddo e costante (“effetto Albedo”). Inoltre, i ghiacciai forniscono acqua alle comunità circostanti e sostengono numerosi ecosistemi. La loro riduzione non è quindi un problema circoscritto alle regioni polari, ma ha implicazioni globali.

Scopri di più sullo scioglimento dei ghiacci e su come stia influenzando il clima globale

Tra le diverse iniziative in programma in questi 12 mesi di celebrazioni, il 21 marzo l’UNESCO ospiterà la prima Giornata Mondiale dei ghiacciai,  e presenterà il World Water Report 2025, con i nuovi dati sullo scioglimento dei ghiacciai

L’iniziativa nelle scuole

L’attenzione dell’UNESCO nei confronti dei ghiacciai non è una novità legata alle iniziative organizzate quest’anno: nel 2023, nell’ambito della promozione dell’educazione allo sviluppo sostenibile sostenuta dall’UNESCO, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha lanciato il progetto didattico “Next Generation – The challenges of climate change” in 10 scuole italiane, alcune delle quali fanno parte della rete delle scuole associate all’UNESCO.

L’iniziativa si è focalizzata sulla presentazione dei risultati del progetto fotografico e scientifico “Sulle tracce dei ghiacciai”, del fotografo e divulgatore scientifico Fabiano Ventura e dei suoi collaboratori dell’Associazione no profit Macromicro.  Gli elementi forniti dal progetto attraverso la comparazione fotografica e la misurazione glaciologica hanno permesso di evidenziare e far conoscere gli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai di diverse aree geografiche del mondo negli ultimi 150 anni

Attraverso il progetto “Next Generation – The challenges of climate change” la Commissione Nazionale ha inteso far conoscere e spiegare alle giovani generazioni gli effetti dei cambiamenti climatici, al fine di sviluppare una maggiore consapevolezza dell’impatto delle attività antropiche sul clima e sull’ambiente e, di conseguenza, sulla necessità di scelte personali e stili di vita che contribuiscano a mitigare i cambiamenti climatici e più in generale l’emergenza ambientale senza precedenti in cui si trovano oggi tutti gli esseri viventi.

Levissima e i ghiacciai

All’interno del filone della salvaguardia dei ghiacciai e in generale e degli ecosistemi montani si inserisce l’impegno pluriennale di Sanpellegrino con Levissima, nei confronti della montagna da cui proviene e del territorio che la genera attraverso una serie di diverse attività e collaborazioni.

L’acqua minerale naturale Levissima nasce dai bacini idrici dei ghiacciai del gruppo alpino Dosdè-Piazzi e dal Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio, luoghi che il Gruppo si impegna a preservare e valorizzare grazie alla collaborazione con l’Università di Milano. Dal 2007, infatti, Levissima è impegnata a rendere il Ghiacciaio dei Forni e il Ghiacciaio Dosdè Orientale dei veri e propri osservatori privilegiati circa lo stato di salute della “criosfera” (neve, ghiaccio e permafrost) italiana. Per oltre dieci anni, Levissima e l’Università degli Studi di Milano hanno raccolto preziosi dati, immagini e informazioni da condividere con diversi laboratori di ricerca per l’elaborazione di strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Il progetto ghiacciai ha lo scopo di raccogliere dati sul ghiaccio, sul manto nevoso, sull’acqua di fusione glacionivale e sul permafrost. L’area di studio è stata inizialmente quella del bacino glaciale Dosdè-Piazzi, in alta Valtellina, caratterizzato da ghiacciai piccoli e di medie dimensioni, da cui sgorga la purissima acqua minerale naturale Levissima, con l’obiettivo di estendere le metodologie sperimentate su quest’area a più vaste zone glaciali. Dal 2014 le ricerche di campo si sono anche estese al Ghiacciaio dei Forni, ubicato nel cuore del Parco dello Stelvio. Dal 2015 è disponibile e in costante aggiornamento il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani. Si tratta di un vero e proprio atlante dei ghiacciai italiani che riporta dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne.

Di Salvatore Galeone

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