MILANO – Esteticamente ricorda il “Yellow submarine” dei Beatles, ma in comune hanno solo l’origine britannica. Parliamo di Boaty, il sottomarino giallo attraverso il quale la British Antarctic Survey ha ricostruito una mappa 3D delle acque oceaniche profonde mentre si allontanano dall'Antartide.
Il rilevamento
Dai dati raccolti da Boaty, capace di raggiungere una profondità di 6.000 metri, è emerso che nell’Oceano Antartico l'acqua calda a metà profondità si mescola a quella più fredda e densa che corre lungo il fondo oceanico, aumentandone la temperatura. Secondo gli scienziati questo comportamento è da ricondurre ai modelli mutevoli del vento; quest’ultimo, infatti, negli ultimi decenni, ha soffiato più forte sull'Oceano Antartico a causa del buco dell’ozono sopra l'Antartide e dell'aumento dei gas serra. Tale turbolenza deriva in parte da questi cambiamenti di vento che agiscono sulla superficie dell'oceano, ma anche dall'interazione delle correnti mentre attraversano il fondo marino.
Comprendere e prevedere i cambiamenti climatici
I dati rilevati da Boaty sono importanti perché ora possono essere utilizzati per mettere a punto i modelli che descrivono il sistema climatico e per prevedere cambiamenti futuri. Il professore dell'Università di Southampton Alberto Naveira Garabato, responsabile del progetto, ha dichiarato alla BBC: "Il nostro studio rappresenta un passo importante nella comprensione di come i cambiamenti climatici che accadono nelle remote e inospitali acque antartiche avranno un impatto sul riscaldamento degli oceani e sul futuro innalzamento del livello del mare." Le rilevazioni di Boaty sono state pubblicate su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences degli Stati Uniti d'America).
di Michael Dones
Source: British Antarctic Survey