MILANO – Secondo quanto riportato da Nature Climate Change, un gruppo di ricercatori dell’università olandese di Wageningen e dell’ International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) ha stimato che nei prossimi anni circa il 60% della produzione d’energia idroelettrica mondiale potrebbe essere a rischio per via della scarsità dell’acqua spinta dai cambiamenti climatici.
Una previsione confermata dai numeri delle centrali presenti in Europa, Usa, Sud Africa e Sud America.
Energia idroelettrica e termoelettrica
Il team di ricerca ha spiegato che l’energia idroelettrica e termoelettrica contribuiscono insieme al 98% della produzione di energia elettrica del mondo.
Queste tecnologie di autoproduzione dipendono fortemente sia dalla disponibilità di acqua che dalla temperatura dell’acqua per il raffreddamento che svolge anche un ruolo fondamentale per la produzione di energia termoelettrica.
I cambiamenti climatici e le conseguenti modifiche delle risorse idriche interesseranno quindi la produzione di energia, mentre la domanda di energia continua ad aumentare con lo sviluppo economico e una popolazione mondiale in crescita.
Cambiamenti climatici
Lo studio pubblicato presenta una valutazione globale della vulnerabilità ai cambiamenti climatici e alla diminuzione delle risorse idriche dell’attuale energia idroelettrica e del sistema di produzione di energia termoelettrica a livello mondiale, ma testa anche le opzioni di adattamento per la sicurezza idrica-energetica sostenibile nel corso del XXI secolo.
«Questo è il primo studio di questo tipo che esamina i legami tra il cambiamento climatico, le risorse idriche e la produzione di elettricità su scala globale - afferma Keywan Riahi, direttore del programma energetico dell’IIASA -. Dimostriamo chiaramente che le centrali non solo provocano il cambiamento climatico, ma potrebbero anche essere colpite fortemente dallo stesso».
di Salvatore Galeone
28 febbraio 2018
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