MILANO – Il riscaldamento globale di appena 2 gradi rischia di costringere intere popolazioni di piante e animali tropicali e popolazioni umane a spostarsi a centinaia di Km dai luoghi dove vivono attualmente. E’ la conclusione cui sono giunti Solomon Hsiang (Università della California – Berkeley) e Adam Sobel (Columbia University) che, nello studio “Potentially Extreme Population Displacement and Concentration in the Tropics Under Non-Extreme Warming” prevedono un drammatico calo della popolazione umana e delle altre specie viventi in Messico, America Centrale, Africa e India e altre aree tropicali.
La ricerca
Il loro studio si basa su un modello che mostra come la dinamica del clima nei tropici potrebbe amplificare notevolmente le conseguenze del cambiamento climatico già in atto sul nostro pianeta. «Questo significa che anche piccoli cambiamenti climatici possono avere un impatto drammatico», hanno detto gli scienziati. I due scienziati descrivono gli spostamenti legati al clima nei tropici come «L’evacuazione quasi completa della fascia equatoriale», il che potrebbe avere un gigantesco impatto sugli ecosistemi e il benessere umano. Secondo i loro calcoli, alcune popolazioni insulari e continentali avrebbero dovranno migrare 1.000 miglia o più per rimanere all’interno del loro “budget della temperatura”. Ma da dove proverranno queste popolazioni e dove andranno? Le simulazioni di Hsiang e Sobel suggeriscono che si sposteranno verso i confini più freschi dei tropici che così diventeranno sovraffollati: in queste aree la popolazione umana potrebbe arrivare a crescere del 300% o più e questa densità le malattie e i conflitti per le risorse diventerebbero praticamente endemici.
Le proiezioni future
I ricercatori dicono che con 2° C di riscaldamento, se tutti migrassero alla ricerca di una temperatura vivibile (senza crescita della popolazione), molte aree diventerebbero «quasi inconcepibilmente affollate», mentre l’India, destinata a diventare il Paese più popoloso del pianeta, si svuoterebbe. «Chiaramente – dice Hsiang – questo non è ciò che sta per accadere, dal momento che le persone non si limitano a prendere e spostare intere città come in questo modello. Ma in un certo senso fornisce le proporzioni per questi calcoli».
Il modello consente anche di prendere in considerazione la distribuzione delle distanze che gli individui percorreranno in questo scenario ne viene fuori che «Circa un terzo del mondo dovrebbe spostarsi più di 500 km e il 12,5% del mondo dovrebbero spostarsi di oltre 1000 km». Si tratta di spostamenti enormi, con impatti estremamente costosi in termini sociali, economici e ambientali.
di Salvatore Galeone
27 giugno 2016