MILANO – L’acqua è un bene prezioso e fondamentale per ogni forma di vita. Lo sanno bene gli agricoltori della California che, a causa della forte siccità che ha colpito quest’anno l’intero Paese, si sono trovati costretti a ricorrere all’utilizzo della tecnologia per razionalizzare i quantitativi di acqua destinati alle coltivazioni. Non si tratta tuttavia soltanto di un controllo dell’irrigazione, ma di una vera e propria àncora di salvezza per tutti i californiani.
LA TECNOLOGIA A SERVIZIO DELL’ACQUA – Gli agricoltori non hanno aspettato questo difficile momento di siccità per utilizzare nuove tecnologie, ma la scarsità di piogge e di disponibilità d’acqua sta mettendo in evidenza tutti gli sforzi fatti per sfruttare anche la più piccola goccia d’acqua, sempre mantenendo inalterata la produttività. In concreto gli agricoltori californiani sono ricorsi all’utilizzo di sensori per misurare l’umidità del terreno posti a 15 e 30 cm di profondità nel sottosuolo. Dotati di una particolare punta porosa, sono stati progettati per misurare la quantità di acqua presente nello strato più superficiale e in quello più profondo del terreno. Questi sensori servono inoltre a rilevare l’umidità del suolo stesso.
RISPARMIO IDRICO - Norm Groot, direttore esecutivo di Montrey Country Farm Boureau, ha affermato che questo genere di tecnologia permette a ciascun di monitorare costantemente, attraverso l’utilizzo di un tablet, le informazioni trasmesse dai sensori, in modo che si possa decidere il modello di irrigazione e la quantità di acqua necessaria per ogni zona e ogni coltivazione.
GLI OBIETTIVI - L’obiettivo è quello di riuscire a mantenere a livello delle radici un livello di umidità costante, che in termini concreti si traduce in risparmio di acqua e quindi di denaro. L’utilizzo di questi sensori rientra appieno all’interno di altri protocolli utilizzati da decenni per ridurre e regolare l’utilizzo dell’acqua. Questi particolari sensori hanno tuttavia permesso di risparmiare oltre il 30% di acqua, anche se i valori precisi dipendono fortemente dalla tipologia di coltura.
aggiornato il 22 luglio 2014