MILANO - Negli ultimi 30 anni l’Antartico si è riscaldato ad una velocità tre volte superiore alla media globale, con il Polo Sud che registra temperature sette volte superiori alla media complessiva del continente. Secondo lo studio pubblicato su Nature Climate Change, i ricercatori della Victoria University (Nuova Zelanda) mostrano che, sebbene l’Antartico sembrasse essere immune dai cambiamenti climatici, all’improvviso le temperature hanno registrato una rapida impennata, tra le più forti del pianeta.
Le cause dell’aumento delle temperature
Secondo il team guidato dal professor Kyle Clem, il riscaldamento del Polo Sud e dell’Antartico è in parte collegato all’aumento delle temperature nel Pacifico occidentale tropicale, dovuto ai cicloni che, da sud, raggiungono le gelide acque del Mare di Weddell, al largo della penisola antartica. Tuttavia, questo fenomeno, ritenuto parte di un processo naturale pluridecennale, spiegava solo una parte della tendenza al riscaldamento. Il resto, hanno affermato i ricercatori, è dovuto al cambiamento climatico indotto dall’uomo. Secondo lo studio, però, è difficile determinare con esattezza in che misura ciascun fattore abbia avuto un ruolo.
Le conseguenze sui ghiacci del Polo Sud
Fortunatamente, finora l’aumento delle temperature non si è tradotto in una perdita di massa dei ghiacciai presenti nelle zone più interne dell’Antartico. Nel continente più a sud del pianeta, le temperature variano generalmente tra -50° C e -20° C, ma la media è aumentata di 1,8° C negli ultimi 30 anni. A livello globale, le temperature medie sono aumentate di “soli” 0,5-0,6° C durante lo stesso arco di tempo.
Di Salvatore Galeone
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