Intelligenza artificiale: un aiuto per la tutela del Pianeta?

Intelligenza artificiale: un aiuto per la tutela del Pianeta?

Parte integrante della nostra quotidianità, oggi l’intelligenza artificiale può venirci in aiuto anche nel percorso verso la protezione dell’ecosistema e della sua fauna

MILANO – Con una diffusione capillare in ogni ambito e settore, l’intelligenza artificiale si sta sviluppando grazie agli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo di molti attori pubblici, ma soprattutto privati. Protagonista indiscussa degli ultimi anni, la sua applicazione ha intrapreso la strada anche della protezione dell’ambiente, degli ecosistemi e della fauna, in un’ottica più generale di salvaguardia dell’intero Pianeta e di lotta ai cambiamenti climatici.

Intelligenza artificiale e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

L’intelligenza artificiale comprende quell’insieme di attività, svolte da macchine e software, che simulano l’intelligenza e le altre capacità umane, grazie ai processi di apprendimento, alle esperienze e alla risoluzione di problemi. L’espressione si riferisce alla possibilità da parte dei computer di mettere in atto azioni quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività.

Applicata e diffusa in ormai quasi tutti i settori, l’intelligenza artificiale sta acquisendo importanza anche in materia di sostenibilità e Obiettivi di sviluppo sostenibile. A livello di protezione dell’ambiente, ci sono diversi ambiti di applicazione in cui questa tecnologia viene o può essere applicata. Tra le principali aree di intervento, si possono trovare, ad esempio, tecnologie per la lotta al cambiamento climatico quali sistemi intelligenti di utilizzo di energia rinnovabile; tecnologie per la conservazione della biodiversità e per il monitoraggio delle condizioni degli oceani; tecnologie per il controllo dell’acqua e delle condizioni metereologiche; infine, tecnologie per la prevenzione e gestione dei disastri ambientali.

Intelligenza artificiale e UNEP

Dalla progettazione di edifici efficienti fino al monitoraggio della deforestazione a livello globale, l’intelligenza artificiale assume quindi un ruolo di primo piano per affrontare le sfide ambientali, come sottolineato dallo United Nation Environment Program.

A livello di analisi dei dati in tempo reale, l’UNEP ha infatti sviluppato, nel 2022, la World Environment Situation Room, una piattaforma che applica i sistemi di intelligenza artificiale per aggregare i dati provenienti da tutto il mondo, per analizzarli e fare previsioni sui livelli di CO2, sull’innalzamento del mare e lo scioglimento dei ghiacciai. Inoltre, tra le altre attività, l’UNEP ha introdotto l’Osservatorio internazionale sulle emissioni di metano che sfrutta proprio l’intelligenza artificiale per interconnettere i dati sulle emissioni con l’attività della scienza, in un’ottica di trasparenza.

Ultima ma non per importanza, è la piattaforma di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico GEMS, sviluppata in collaborazione con IQAir: grazie all’aggregazione di dati provenienti da oltre 25.ooo stazioni in tutto il mondo, permette di analizzare la qualità dell’aria tramite strumenti di intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale e protezione della fauna

Considerata come una delle prime tre tecnologie emergenti nella conservazione, oggi viene utilizzata per proteggere e monitorare diverse specie, supportare il lavoro di esperti e scienziati, aiutando in definitiva l’umanità a proteggere la biodiversità. In quest’ottica, sono stati sviluppati e implementati diversi progetti in tutto il mondo, quali ad esempio:

  • Connected Conservation Initiative: un Progetto in Zambia che utilizza l’intelligenza artificiale per bloccare il bracconaggio, grazie all’uso di termocamere a infrarossi che regolano e controllano gli accessi al parco nazionale Kafue;
  • Centro di intelligenza artificiale per la protezione dei koala: sviluppato in Australia, si tratta di un progetto che, grazie a droni e imaging a infrarossi, sfrutta un algoritmo di intelligenza artificiale per analizzare i filmati e riconoscere se una traccia di calore è di un koala o meno, in modo da riuscire a tracciare i loro spostamenti garantendo così una costante protezione;
  • Registratori acustici per la ricerca di balene: nelle isole del Pacifico, la National Oceanic and Atmospheric Association utilizza registratori acustici per monitorare le popolazioni di mammiferi marini, sfruttando il fatto che il loro “canto” è in grado di viaggiare per centinaia di miglia sott’acqua.

 

Di Elena Parodi

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