MILANO – Vediamo con sempre maggior frequenza nelle città monopattini, bici e altri mezzi eco-friendly, ma quanto le storiche aziende di produzione di veicoli di trasporto hanno cercato di ridurre il loro impatto ambientale? Da un recente studio del Capgemini Research Institute apprendiamo di una diminuzione degli investimenti green nel settore della mobilità nonostante i vantaggi che porterebbero.
La frenata degli investimenti nella mobilità sostenibile: l’indagine di Capgemini
Non si sono mai fermati gli investimenti in mobilità sostenibile, nemmeno nei periodi più critici dell’emergenza Covid-19, sembra, però, che negli ultimi due anni abbiano subito una brusca frenata. Lo studio del Capgemini Research Institute segnala gli investimenti migliorabili per colmare questa fase di stagnazione e spiega che il motivo di tale rallentamento sarebbe la “mancanza di implementazione su vasta scala dei numerosi progetti avviati nel passato”. In effetti, la concretizzazione delle principali iniziative di sostenibilità si è svolta solo in parte e i livelli di attuazione sono diminuiti da parte delle aziende più strutturate.
Attualmente, secondo l’indagine di Capgemini, meno del 10% dei produttori di auto ha messo in atto strategie eco-sostenibili e solo il 10% delle aziende ha allineato gli obiettivi di business a quelli di sostenibilità. Il 73% dei manager intervistati concorda sul fatto che l’adozione di pratiche di produzione più green è aumentata solo marginalmente negli ultimi anni e solo il 12% afferma che la propria azienda ha in uso una piattaforma per la misurazione e il monitoraggio di iniziative sostenibili.
I vantaggi della green automotive
Nonostante i risultati poco incoraggianti, le aziende che hanno implementato soluzioni di produzione sostenibile hanno ottenuto riscontri positivi. Per queste realtà, la riduzione delle emissioni di gas serra del 35% entro il 2030, così come stabilito dall’Accordo di Parigi, è non solo auspicabile ma anche realistica. D’altro canto, secondo le stime l’industria automobilistica nel suo complesso si limiterà a una riduzione del 19%. Nella speranza che questa tendenza diventi un cambiamento strutturale, il report di Capgemini invita l’industria automobilistica ad accelerare nell’implementazione di prodotti e servizi green mettendo in pratica tutte le innovazioni tecnologiche ecocompatibili finora a disposizione.
Mobilità sostenibile in Italia: gli investimenti statali
Analizzando la situazione della mobilità sostenibile in Italia, è notizia di settembre 2022 l’aggiunta di oltre 94 miliardi di euro al fine, spiega il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di “migliorare la mobilità in tutto il Paese, renderla più sostenibile e più resiliente alla crisi climatica”. In previsione, la realizzazione di 700 chilometri di ferrovie ad alta velocità e di linee regionali, 216 chilometri tra nuove metro, tranvie e busvie cittadine, 1800 km di piste ciclabili urbane ed extraurbane e il potenziamento dei collegamenti ferroviari con 11 porti e 13 aeroporti.
In aggiunta alle nuove costruzioni, saranno effettuate manutenzioni su 2.000 chilometri di strade provinciali e regionali, acquistati nuovi treni passeggeri (specialmente al Sud) e merci, rinnovate 55 stazioni ferroviarie al Sud, acquistati circa 5.000 autobus ecologici per rimpiazzare quelli più inquinanti e realizzate decine di stazioni di ricarica elettrica e a idrogeno sulle autostrade. Tutto ciò sarà possibile utilizzando i 94 miliardi di euro messi a disposizione negli ultimi diciotto mesi, tra gli altri, dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) utilizzando le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Evelyn Novello