MILANO – Aprirà a dicembre e presenterà opere interamente sommerse nell’acqua, capaci di adattarsi perfettamente ai cambiamenti delle correnti e della marea. È il nuovo Museum of Underwater Art, progetto dell’artista Jason deCaires Taylor che, come riportato da lonelyplanet.com, ha scelto la Barriera Corallina australiana come cornice per le sue opere.
Il museo della Barriera Corallina
Il primo pezzo, che debutterà a dicembre, si chiama “5m Ocean Siren” ed è una scultura di una ragazza indigena che cambia colore a seconda della temperatura dell’acqua, utilizzando i dati provenienti da una stazione meteorologia e sfruttando l’energia solare. In un secondo momento, il museo introdurrà la “Coral Greenhouse”, una scultura subacquea alta 12 metri costituita da una struttura che è in grado di ricreare non solo le condizioni ottimali per la crescita dei coralli ma anche un habitat accessibile alla fauna marina.
L’intenzione dell’artista: sensibilizzare sull’importanza dei fondali marini
Entrambe le opere riflettono la crisi del cambiamento climatico e allo stesso tempo la determinazione dell’artista nel trasmettere la gravità della situazione ad un pubblico sempre più vasto. DeCaires Taylor ha dichiarato in un’intervista che con il museo subacqueo spera di sensibilizzare le persone e farle riflettere sull’importanza degli oceani e sul fatto che i fondali marini sono qualcosa di sacro, che andrebbe protetto e mai dato per scontato.
di Michael Dones
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